Le giornate si allungano e l’anticiclone delle Azzorre lentamente mostra un briciolo di attenzione per i meteopatici. Può bastare uno sguardo oltre la finestra di un luogo di lavoro per dare una futile idea di libertà.
E nei momenti in cui dopo una giornata di lavoro “a progetto” uscire vuole anche dire avere davanti un paio d’ore di luce, che nove ballad possono essere la colonna sonora di quel piccolo viaggio. I Brindley Brothers riassumono in un album le intuizioni degli ultimi Wilco, dei Counting Crows e dei Dylan padre e figlio, con un orecchio verso la tradizione del roots rock fatto di fender telecuster e dell’alt-country, ma unita a un gusto pop dove non stonano i fiati e i cori e il pianoforte con un gusto più europeo ricordando Badly Drawn Boy e i Belle & Sebastian.
Con le ballate mid tempo si rischia di guidare oscillando leggermente, ma per fortuna di chi vi è capitato dietro questi pezzi si alternano ad altri più elettrici e in quei tre minuti ci sarà anche da tenere un po’ più premuto l’acceleratore.
www.brindleybrothers.com
Autore: Massimiliano Zambetta