Sarebbe potuto essere un semplice album di remix, ma chi conosce gli Iso 68 sa che questi ragazzi sono tipi che non solo non si accontantano facilmente, ma che essendo dei “musicisti veri”, poco hanno da spartire con i semplici smanetattori “chirurghi” del laptop…e di conseguenza non avrebbero tollerato che ai loro pezzi si facesse un “restyling” superficiale del tipo “mettiamo qualche glitch qui, qualche fruscio lì…”. I brani del loro ultimo album passano quindi in mano a gente come Calexico (a proposito di “musicisti veri”), che avvolgono la musica degli Iso 68 con una brezza di jazz di frontiera (di frontiera col Messico, ovviamente) che fa molto “deserto di notte”; Christof Kurzmann, che si cimenta soprattutto come cantante in “Stoppage pour Adeline”, facendosi accompagnare dalla tromba di Axel Dörner; o – ancora – Peter Thiessen, che si spinge in ambiti più avantgarde…tutti insomma (tra gli altri: Masha Qrella, Loopspool…) re-interpretano i brani di “Here-There” (disco molto bello, tra l’altro) in maniera molto personale, spesso ri-suonando alla propria maniera il pezzo prescelto, stravolgendone l’idea originale. Da qui il titolo: “played by” e non “remixed by”, una sfumatura sicuramente significativa. Consigliato non solo ai fan.
Autore: Daniele Lama