Mettiamoci pure l’animo in pace. Gli Elefant non saranno mai nessuno!
Fra qualche tempo verranno inseriti nel calderone dei gruppi minori della scena newyorkese per essere relegati alle attenzioni di uno sparuto manipolo di fedeli. Se così fosse, però, si tratterebbe di un vero peccato, perchè se vero che nel suono degli Elefant ci sono tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna di gruppi quali Strokes e Interpol, è anche vero che le loro canzoni brillano di una sensibilità e di un romanticismo estraneo ai campioni dell’indie USA. La loro è una vena cantautorale umbratile e decadente che si riallaccia ai migliori episodi della new wave britannica. Le melodie sono dominate dall’incedere metronomico del basso, gli arrangiamenti asciutti ma sempre fantasiosi e nessuna nota appare mai fuori luogo. La voce di Diego Garcia richiama i virtuosismi di Morrissey mentre negli slanci più lirici pare di ascoltare un’altro dandy dimenticato troppo in fretta, quel Neal Hannon che firmava i suoi dischi con lo pseudonimo di Divine Comedy.
“Sunlight makes me paranoid” è un piccolo album in grado di riservare grandi emozioni. E’ intriso di un mood malinconico e allo stesso tempo pervaso da una lieve brezza primaverile. E’ un’opera che si sviluppa nella penombra ma che a tratti, come nel caso di “Tonight we’ll dance”, è in grado di emanare una luce abbagliante. Una luce di cui noi, sparuto manipolo di fedeli, difficilmente riusciremo a fare a meno.
Autore: Diego Ballani