Dalle prime note di “Barny Mix”, la traccia numero uno, mi è subito chiara una cosa: mettere su il nuovo disco degli High Llamas (risparmiate battute sull’assonanza col mio cognome, che ne sono già state fatte in abbondanza) non è stata una scelta poi tanto felice per risollevare le sorti di questa domenica pomeriggio sonnacchiosa e interminabile.
Arrangiamenti sontuosi sovraccaricano canzoni pop tanto magniloquenti nella forma quanto inconsistenti nella sostanza, rendendo noto (se mai ce ne fosse stato bisogno) l’abilità di Sean O’Hagan (che molti ricorderanno soprattutto come arrangiatore dei dischi degli Stereolab) nel sistemare tutti i “suoni giusti al posto giusto”, con sconcertante perfezione e matematica asetticità.
Archi stucchevoli e fiati spruzzati qui e la’ senza risparmio rimandano alla scrittura pop di Burt Bacharach, mentre ogni melodia, ogni coro suona come una dichiarazione d’amore ai Beach Boys. Easy listenig di classe? Indie-muzak? L’unica certezza è la noia, che incombe come un macigno, inesorabile, già a metà disco. Stucchevole.
Autore: Daniele Lama