Si arricchisce di una nuova gemma il catalogo della label tedesca che non accenna a perdere un solo colpo nelle sue uscite.
Questa volta sono andati a scovare, armati di professionalità e passione, la prima opera di un giovane canadese di Toronto, Owen Pallet, non del tutto sconosciuto alle redazioni musicali, per aver collaborato negli ultimi tempi alla prima realizzazione, altrettanto sensazionale, dei connazionali Arcade Fire.
Occorrerebbero nuove trame narrative, altri vocaboli, magari presi in prestito da linguaggi perduti dalla memoria delle moderne civiltà per raccontare, senza disperderne lo straordinario potere evocativo, le quindici composizioni raccolte in” Has a good Home”, una realizzazione che riesce godibile fin dal primo ascolto, tra quadretti di strumenti ad arco accompagnati da sottili trame elettroniche che si rincorrono con melodie debolmente malinconiche, riposte negli ampi armadi di una esistenza spensierata, speziata dall’odore del mobilio tirato a lucido con la cera d’api e dall’essenza acre dei libri vecchi.
I personaggi si muovono lentamente per l’edificio, si esprimono con tono sommesso, strusciano su alti tappeti intrisi dai peli degli animali di casa, raccogliendo ricordi ed immagini legate ad antiche filastrocche per fanciulli, dove si racconta di avventure incredibili ed antiche leggende popolari, tra lo stupore e la meraviglia del pubblico. Anche per questa storia non mancano le sorprese, legate a rovesci di fortuna ed improvvise perdite, vissute anch’esse, però, senza affanni anzi quasi con serena rissegnazione.
Questa recensione per alcuni dei nostri lettori potrebbe essere male interpretata, non avendo ritrovato in essa elementi chiari ed espliciti sulla struttura musicale della proposta.
Ma non potranno certo negare di non essere stati messi in avvertimento.
Autore: g.ancora