di Ivan Cotroneo, con Valeria Golino, Luigi Catani, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti
La Napoli degli anni 70 strano a dirsi ma sembra uguale a quella anni Zero. Sgarrupata era sgarrupata resta. Cambiano i tagli di capelli, quelli sì. Ivan Cotroneo, sceneggiatore, si cimenta per la prima volta con la macchina da presa e sembra già essere del mestiere. Nulla è così scolastico da far pensare al neopatentato.
La storia, autobiografica, scorre agrodolce sagomata sui traumi infantili del bimbo costretto a crescere da solo visto l’infantilità dei genitori. In più c’è Superman (la kryptonite del titolo), il classico amico immaginario (anche se dedotto da un parente scomparso) e un volo grandioso a fine film sulla città di notte, che i napoletani possono tranquillamente custodire tra le “cartoline” più visionarie degli ultimi anni. Pellicola fresca che però a un certo punto si auto-soffoca fino a tossire impuntandosi sul dramma familiare (ma in Italia esce molto di peggio).
Cast non epocale ma molto affiatato. Zingaretti “napoletano” ricorda Giancarlo Giannini, un po’ meno efficace la Golino. Libero De Rienzo è più partenopeo qui che in Fortapàsc. Menzione speciale per Monica Nappo e Massimiliano Gallo: magnifici. A suo agio anche il protagonista, un riccioluto bimbo con gli occhialoni, Luigi Catani, classe 2000 (oh, 2000, mamma mia quanto siamo anziani).
Autore: Alessandro Chetta