L’altra Venezia: cinefili tra traghetti, panini a 7 euro e ticket salati
Vivere il festival di Venezia significa rimanere sospeso per 10 giorni in una dimensione in cui il cinema è l’unico valore condiviso. Confluiscono nella stessa folla appassionati, registi, produttori e giornalisti. Tutti si scambiano pareri, spesso non combacianti, sui film visti. La selezione della mostra numero 68 ha avuto tutte opere di alto livello artistico, mentre sono poche le mediocrità.
Naderi, Johnnie To, Sokurov, Panahi (straziante e stupefacente il suo “This is not a film” sulla sua vita da recluso), Solondz, Abel Ferrara, McQueen, Crialese, Lanthimos, Tsukamoto… etc. sono una incredibile squadra di registi di genio che ha occupato, giorno dopo giorno, il Lido. Per loro però la permanenza non è costata nulla, era tutto spesato. E per i cinefili viandanti a proprie spese? La soluzione più comoda è quella di trovare alloggio al Lido per evitare i traghetti (per gli accreditati la linea 20, attiva fino alle 2 di notte, era gratuita). Dormire in campeggio è la scelta più economica che, accompagnata ad un menu quotidiano di modesti panini (i più gustosi, reperibili nella zona vicina alla Sala Volpi, costano 7 euro circa comprensivi di bottiglietta d’acqua), rende più sostenibile il soggiorno in Laguna. Per chi decide di rimanere per tutta la durata della Mostra c’è l’accredito di 150 euro (under 26 o over 60) che permette di accedere a gran parte delle proiezioni anche se, per quelle della Sala Grande dopo le 17, c’è bisogno comunque di ottenere un biglietto gratuito per farsi riservare un posto.
Per gli spettacoli in Sala Grande delle 19.30, con tanto di passerella, non c’è copertura per gli accreditati mentre è aperta al solo pubblico alla cifra di 45 euro (oppure, per chi può, c’è l’abbonamento di 1500 euro per i soli spettacoli preserali). Chi invece ha magari fatto una toccata e fuga ha dovuto comprare i biglietti per un prezzo da 12 euro a salire a seconda delle proiezioni, ma in questi casi bisogna muoversi in tempo perché il sold out è sempre all’orizzonte. Per chiudere il discorso sui trasporti, gli autobus del Lido sono efficienti e attivi tutta la notte seguendo tratte potenziate in occasione del festival.
Il giurato David Byrne preferiva comunque la bicicletta. Siparietto più esilarante in occasione della proiezione di Century of Birthing di Lav Diaz, lungo 6 ore, gli addetti alla sala veneziani non credevano ai loro occhi quando un buon numero di spettatori ha preso posto e si sinceravano che tutti i presenti fossero a conoscenza della durata infinita.
Autore: Roberto Urbani