In inverno i pomeriggi diventano più corti ma sembrano non finire mai. Tornare a casa passando davanti al cinema e sbirciare tra i film in programma. E poi?
E poi decidi di entrate, compri il biglietto e senza sapere che film stai per guardare ti siedi e rimani in silenzio per un po’. Per la precisione il silenzio è lungo 90 minuti e gli interpreti sono: Isabelle Hupper, Pascal Greggory, Claudia Coli, Thierry Hancisse, Chantal Neuwrith.
Parigi, primi del 900: Jean e Gabrielle sono sposati da dieci anni.
Lui è uno scrittore che vive in un universo tutto suo costantemente sotto controllo.
Nella loro casa ogni sera si radunano moltissime persone. Si ride, si scherza, si parla, e si ascolta. Sono ottimi padroni di casa e sembra che il loro mondo sia perfetto.
Una sera, quando Jean torna a casa, non trova più Gabrielle ma solo una lettera che campeggia sul tavolo, nella quale gli comunica che è fuggita con il suo editore.
Jean solo allora si rende conto che in dieci anni di vita passati insieme non c’è mai realmente stato amore. Ma senza aver potuto discutere, senza aver potuto controbattere. Gabrielle ha ben capito cosa stava accadendo e se pur sofferta prende la sua decisione senza voler tornare indietro, senza voler spiegare cose che in fondo non devono essere spiegate. Mette in crisi un legame senza parole, una conseguenza di tutti quei silenzi del vuoto che esiste in quella casa.
Bianco e nero elegante, raffinato, cornice della guerra psicologica tra i due protagonisti. La bravura del regista sta nello “stendere” le parole del romanzo di Joseph Conrad sulla pellicola. Più teatrale che cinematografico corredato di musiche che rapiscono l’attenzione dello spettatore e lo trascinano in un percorso fatto di riflessioni, turbinio di passioni e tormenti del mondo statico e fragile che si sono costruiti Jean e Gabrielle. Dove il vero “padrone” di casa è chi ha coraggio di affrontare e di far valere le sue decisioni, dove l’uomo è succube di una donna capace di poter tornare più forte in quel “castello di sabbia” fatto di preconcetti e di convinzioni troppo distanti e gelide.
Film capace di far sentire nei nostri pensieri tutto il peso del dramma e capace di annullarsi nelle chiacchiere, negli sguardi e nell’importanza delle apparenze.
Gabrielle dopo aver partecipato al concorso della mostra di Venezia è ora in dvd.
Se vi capita di trovarlo non posso far altro che consigliarlo.
Autore: Chiara G