Lo scorso 27 novembre, la band gipsy-punk più famosa al mondo si è esibita sullo stage dell’Alcatraz di Milano. Si potrebbe riassumere il concerto dei Gogol Bordello con un’unica parola: energia. Aprono la prima tappa italiana gli americani Man Man che lasciano il palco alla band capitanata dall’estroso Eugene Hütz, in Italia per presentare l’ultimo lavoro “Pura Vida Conspiracy .”
Il palco è stracarico, con ben otto musicisti che, con un’impressionante energia, ballano e suonano per quasi 2 ore, coinvolgendo il pubblico come poche band sanno fare.
Più che un concerto si direbbe una festa: il mood creato non lascia indifferente nessuno. Il pubblico, numerosissimo, non si lascia intimidire, rispondendo ad ogni nota con grande entusiasmo e partecipazione: impossibile sfuggire al furioso pogo, così come è impossibile restare impassibili ad ogni riff di chitarra o giro di basso. Lo spettacolo è totale. In scaletta non mancano le canzoni degli ultimi album, ma con una band e un live del genere, quali siano le canzoni suonate, diventa quasi un dettaglio trascurabile, qualsiasi brano è quello giusto.
Dalla prima all’ultima nota la band non lascia spazio al riposo, suonando compatta per 2 ore, con un’unica pausa dopo oltre un’ora, in cui l’instancabile cantante resta sul palco per una breve esibizione con solo chitarra e voce. Non c’è tempo per prendere fiato e la band è nuovamente sul palco per l’ultimo round. Poco prima della mezzanotte i Gogol Bordello salutano Milano, e si può di nuovo tornare con i piedi per terra, gelo dell’autunno, di cui, per quasi per 2 ore, ci si era dimenticati.
autore: Moira Carola