Sono un duo, vengono da Parigi, e si candidano a essere la più interessante novità indie-pop di questo inverno: la Naïve Records, etichetta francese anch’essa rigorosamente indie, ci azzecca in pieno e lancia sulla pista i due fratelli Maxime e Jonathan Verleys, che giocano nei testi con il linguaggio di Shakespeare e giocano nella trama musicale a evocare spiriti ormai (quasi) dimenticati, come Supertramp e Kinks.
L’album d’esordio, Time For A Change, è pieno di richiami musicali allo storico gruppo di Rick Davies e Roger Hodgson, sebbene non si tratti di autentiche citazioni, ma piuttosto di un mood che li ricorda da vicino: pezzi come Elizabeth, Walk in My Dreams, No Pain, hanno una loro assoluta autonomia e freschezza musicale, tuttavia chiunque abbia amato la band inglese ascolterà con piacere richiami e evocazioni di quell’inconfondibile sound.
Ma gli Elephanz non sono solo questo: anzi, la prima canzone, che poi è anche, non a caso, la title track, è di tutt’altra marcia, ed è sfarzosamente new wave, tanto che al primo ascolto sembra di aver trovato i nuovi White Lies. Impressione confermata da You Dare, You Should Stop e da Do You Like My Song, che nell’insieme costituiscono una sequenza che aggiunge all’album ricchezza e anzi ne rappresenta la sua parte migliore.
Ad arricchire ancora il sound, semmai ce ne fosse bisogno, c’è Stereo, delizioso refrain, anch’esso di stampo Supertramp, benché evolvendosi verso ritmiche assolutamente moderne e di R&B d’oltre oceano. Poi c’è Je N’ai Jamais, canzone dal sound liquido e pieno di effetti, assolutamente geniale, che è poi quella maggiormente imbevuta del ricercato pop francese, e infine l’unica autentica ballata, Love is the Trend.
Insomma l’album è un’autentica perla, purissima e fresca, e se proprio dobbiamo trovarne difetti diremo che dura poco e che la loro bomba più a effetto, ovvero la dinamica, epica e inquieta Time for A Change, viene sparata subito, anche come primo singolo, e dunque troppo presto.
Ma sembra quasi voler trovare il pelo nell’uovo, per un lavoro che esce dalle mani dei due fratelloni già perfetto, e foriero di tante interessanti nuove possibilità, che gli amanti della New New Wave che strizza l’occhio al passato non devono lasciarsi sfuggire.
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autore: Francesco Postiglione