16/11/2013
Capita a volte che i contatti tra musicisti affini ma geograficamente molto distanti si realizzino grazie ai supporti delle moderne innovazioni tecnologiche, magari attraverso lo scambio di file musicali da sovraincidere.
In altre occasioni, invece, richiedono un pizzico di fortuna e di audacia ad osare.
Se fossero mancati questi due elementi, difficilmente Tetuzi Akiyama (chitarra acustica) avrebbe fatto tappa a Napoli, unica sosta nella nostra penisola, di ritorno in Giappone dopo una breve permanenza in Norvegia (via Polonia).
E quindi onore al merito ai Grizzly Imploded, vale a dire Segio Albano e Maurizio Argenziano (chitarre, noise) e Francesco Gregoretti (drums, percussioni), per essere riusciti in quest’impresa neanche troppo ostica all’ascolto, visto che i territori battuti si dividevano più o meno equamente tra impro e minimalismo, grattuccie elettriche e prelibatezze acustiche.