Dario Mollo è tornato l’anno scorso con la sua quasi quindicennale creatura musicale capitanata dal grande e mai troppo celebrato Tony Martin (ricordato per essere stato per dieci anni la voce calda ed oscura dei Black Sabbath), con un buonissimo album intitolato The Third Cage, nome prevedibile dopo The Cage (1999) e The Cage II (2002). Tra numerosi progetti musicali in veste di chitarrista, autore e produttore, al fianco di musicisti del calibro di Glenn Hughes, Don Airey, Graham Bonnet, e Tony Martin, il chitarrista ligure ha trovato il tempo di produrre il nuovo album di Aldo Giuntini, Giuntini Project VI, sempre con Tony Martin alla voce, e di pubblicare il terzo capitolo della ”gabbia”, così come i fan sono soliti chiamare i suoi lavori in compagnia del cantante di Birmingham. Di seguito le interviste ai disponibili Dario Mollo e Tony Martin circa le loro recenti pubblicazioni discografiche e le attività live.
Dario Mollo
Dario, innanzi tutto complimenti per il nuovo album, the Third Cage, uscito solo nel 2012. Come mai ci sono voluti dieci anni per dare un degno seguito a The Cage 2 (2002)?
Tra gli ultimi due album con Tony, è uscito il secondo disco dei Voodoo Hill con Glenn Hughes ed il primo album con una band tutta italiana i Noize Machine, più’ varie tournée con Don Airey e Graham Bonnett, il tempo vola…
Oltre che come musicista compositore, sei considerato dagli addetti ai lavori come un buon produttore. Quanto è cambiato il tuo approccio nel modo di scrivere e produrre musica dal primo album con Tony Martin alla voce, the Cage (1999) ad oggi? Mi accorgo piacevolmente che, lungi dall’essere un semplice tributo all’heavy metal classico, The Third Cage presenta un suono molto moderno che aggiunge un indiscusso valore alla tua saga discografica con Tony Martin.
Il procedimento e’ sempre lo stesso, la grande differenza è che ora sono molto più sicuro delle mie possibilità il che velocizza la composizione di nuovo materiale.
Ovviamente cerco, compatibilmente al genere di musica che suono, di evolvermi, apprezzo che ti sia accorto di questa modernità presente nell’ultimo lavoro.
Wicked World è una canzone molto diretta, per la quale avete girato anche un video, ma nell’album c’è spazio anche per momenti più introspettivi, come la canzone ”Oh my Soul” con un tuo assolo molto ispirato, dimostrazione che il materiale utilizzato per la creazione di The Third Cage è molto variegato. Quali son gli episodi che preferisci della tua ultima opera?
Ti sembrerà strano ma non ricordo tutti i pezzi presenti sull’album, non lo ascolto mai, tranne qualche pezzo postato su facebook, comunque mi ricordo favorevolmente di “Oh My Soul”, “Wicked World” “Violet Moon” e “Still in Love with You”.
Tony Martin canta meravigliosamente in tutti i brani, segno anche di un feeling consolidato ormai da anni di collaborazione in studio e live, con gli Headless Cross, band che dal vivo ripropone le canzoni del progetto The Cage e i brani di Tony Martin dell’era Black Sabbath. Personalmente lo ritengo uno dei più grandi cantanti della scena heavy metal, come è nata questa collaborazione?
Tony è un grande, il coinvolgimento è dovuto al fatto che Tony compone interamente le linee melodiche ed i testi.
La tua attività di produttore investe anche il nuovo album di Aldo Giuntini ”Giuntini Project VI”, con il quale dividi lo stesso cantante. Quale sono le differenze tra produrre un album tuo ed uno che non hai scritto interamente tu, dal momento che da anni il lavoro di musicista e di produttore si sovrappongono nella tua carriera?
Le differenze sono minime, mi gratifica e diverte molto produrre altri artisti, la sfida è tirare fuori il meglio da loro. Per me è come un gioco dove una moltitudine di aspetti deve incastrarsi alla perfezione per ottenere un buon risultato.
Raramente mi sono divertito a registrare cose mie, tranne ultimamente che, grazie ad un vortice compositivo esagerato, mi sto divertendo a scrivere pezzi pazzeschi uno dietro l’altro.
Ne ho scritti 22 ed il flusso continua, la qualità’ tecnica ed espressiva è superiore a qualsiasi cosa fatta fino ad ora, sono fiero di questa maturità e sicurezza acquisiti.
Cosa diresti ad un fan che per la prima volta si avvicina alla tua musica, da quale album gli consigli di iniziare, e perché?
Gli direi che è musica scritta per generare emozioni e bei momenti, proprio come a suo tempo i maestri (Deep Purple, Led Zeppelin ecc) generarono in me, personalmente sono affezionato al primo album dei Voodoo Hill, ma in ogni album potranno trovare qualcosa di buono.
Oltre al progetto The Cage, infatti, sei celebre per aver lavorato con un altro grande pilastro della storia del rock: Glenn Hughes, con i tuoi Voodoo Hill. Che differenza c’è tra suonare e comporre per i Voodoo Hill e farlo per Dario Mollo & Tony Martin? Sono previste altre uscite discografiche sotto questo moniker, o con altri progetti futuri?
Nessuna differenza, quando scrivo nuovi pezzi non so ancora chi li canterà, quindi tutta la differenza tra vari progetti è da imputare ai cantanti.
Attualmente sono previsti dei tour con qualcuna delle tue formazioni? Toccheranno anche l’italia?
Italia no per il momento, all’estero si con gli Headless Cross.
Quali sono i chitarristi che, nelle varie fasi della tua crescita artistica, hanno influenzato di più il tuo modo di suonare la chitarra?
Ritchie Blackmore, Van Halen, Toni Iommi, Michael Schenker, Ronnie le Tekro, Gary Moore, David Gilmour, ecc..ecc…
Sei nato a Genova, città di mare che ha visto nascere nell’ultimo mezzo secolo alcune delle realtà musicali più importanti e interessanti dell’Italia intera su ogni fronte, De Andrè, Bruno Lauzi, i magnifici New Trolls, alfieri del prog italiano in tutto il mondo, e band come Necrodeath, Sadist, sul versante del metal estremo, per arrivare a Dario Mollo e le sue creature musicali. Come mai secondo te Genova e la Liguria sono così pregne di talenti e di realtà musicali tutte diverse l’una dall’altra e tutte con una certa importanza, cosa si respira nell’aria?
I Genovesi sono molto preparati musicalmente ma forse un po’ provinciali, Io sono solo nato a Genova ma ho sempre vissuto a Ventimiglia, non che qui ci sia tutta questa apertura.
Tendo a non mettere in relazione la geografia con l’arte, trovi tutto ed il contrario di tutto da qualsiasi parte.
Tony Martin.
Tony, complimenti per The Third Cage, penso davvero che sia uno dei migliori album della tua carriera. Dario Mollo ha lavorato alla musica , e tu alle melodie e ai testi. Come è cambiato il tuo approccio al songwriting dopo tutti questi anni?
Grazie mille! E ‘sempre un piacere ed un buon test per me quando Dario scrive musica. Il suo stile musicale per me è un po’ come una sfida, infatti spendo un sacco di tempo a lavorare per tirare fuori il più piccolo dettaglio nella melodia e nei testi in modo che funzioni con la musica che fa, ma ad essere onesti Dario è anche molto aperto ai cambiamenti, quindi se qualcosa non funziona è disposto a cambiare tutto in modo che io possa cantarci sopra.
Pensiche sia importante per un cantante essere in grado di suonare uno strumento ?
Non credo sia necessario per un cantante suonare qualcosa, ma penso davvero che suonare uno strumento aiuti, anche se è solo per darti una mano con il processo di scrittura.
Qual è la tua canzone preferita del nuovo album? La mia preferita è Oh My Soul. Hai scritto tu il testo? Qual è il significato di questa canzone?
Questa è una grande canzone, e si, il testo l’ho scritto io. In realtà è un gioco di parole: “Oh my soul, please don’t have a change of heart”, amo manipolare le parole per suscitare emozioni.
Hai all’attivo molte band, dai l’idea di essere molto occupato, mi chiedo come fai a gestire ed organizzare tutto il tuo lavoro. Si può vivere solo con i soldi che si guadagnano con le attività musicali ?
E molto difficile in questi giorni fare soldi con la musica. I Black Sabbath non mi hanno dato nulla, tutti gli album sono stati cancellati dal catalogo, quindi faccio molte registrazioni, la gente mi ”noleggia” per cantare sui loro album.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro, hai intenzione di registrare un nuovo album con i Silver Horse, o magari un nuovo album da solista?
Con i Silver Horse ci sono delle controversie da alcuni anni, quindi non lavoro né promuovo quel progetto. La pubblicazione di un album da solista è sempre una possibilità, sempre se riesco a far andare avanti il progetto. Sto lavorando ad un album chiamato Book of Shadows, sono circa a metà dell’opera, ma ho davvero bisogno di fare le cose per bene prima di pubblicarlo.
Sembri avere un rapporto molto forte con l’Italia, due dei tuoi gruppi portano il nome di un chitarrista italiano (Dario Mollo e Giuntini Project). Ti piace il modo di suonare heavy metal degli italiani?
L’Italia è un po’ come una mia lontana parente, mia nonna era italiana per cui vi è anche una piccola connessione affettiva, ma, soprattutto, sono i musicisti italiani a contattarmi, non il contrario.
Qual è la differenza tra suonare con Dario Mollo e suonare con Aldo Giuntini?
Beh! Aldo è un sognatore, lui solo sa che cosa lo fa sentire bene! Se ad esempio è in vena di cover lo fa serenamente, se si siede e scrive qualcosa, invece, è Dario di solito la persona adatta a far avverare i suoi sogni in studio. Dario invece è uno autore più tecnico, specifico, ed è completo in tutti i sensi .
Un mio desiderio sarebbe quello di ascoltare sul palco le canzoni di The Third Cage. Avete intenzione di suonare con gli Headless Cross, la tua live band, brani di quell’album? Avete in programma di venire in Italia?
Mi piacerebbe molto, se capitasse l’occasione.
I Black Sabbath sono stati il trampolino di lancio per il tuo successore. I Sabbath ti hanno dato una grande fama e notorietà, come hai fatto a ricominciare dopo Forbidden ?
Ho lasciato il settore discografico per molti anni dopo i Sabbath. Ho messo su famiglia e non sono ritornato sulle scene fin quando non mi sono di nuovo sentito a mio agio ad essere Tony Martin.
C’è uno dei tuoi album con i Black Sabbath che ami più degli altri, o un tuo album solista che credi sia la chiave per comprendere la tua personalità artistica?
Tutti i miei album con i Sabbath meritano di essere ascoltati, Forbidden è quello che mi piace di meno ma comunque ha dentro delle cose che funzionano bene. Sono stato molto fortunato ad aver realizzato un sacco di registrazioni che contengono la mia voce e che sono la testimonianza del mio stile, quindi non è possibile sceglierne solo uno.
http://www.dariomollo.com/
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autore: Nicola Vitale