Dietro al nome Light Heat si nasconde Quentin Stolzfus, artista che dal1999 ha suonato con gente del calibro di John Cale e Johnny Cage, creando classici come “New American Apathy”, “Chasing The Girl” e “Another One Goes By”. Quentin, dopo un lungo periodo di silenzio che durava dal 2005, ha deciso di ripresentarsi al pubblico sotto lo pseudonimo Light Heat e di mostrare al mondo quello su cui ha lavorato in tutti questi anni nella sua casa in Virginia, registrando ed incidendo 10 canzoni dal sapore dannatamente vintage e indie insieme agli amici Paul Maroon, Matt Barrick, Peter Bauer e Walter Martin ed alla band The Walkmen.
Il disco suona molto particolare e molto piacevole, una sorta di tuffo nel passato fatto con la tecnologia di ora: da questo punto di vista è esemplare la canzone “And the birds…”, dove i cori anni ’60 e l’organo hammond si fondono con una batteria che ricorda una drum machine e con una melodia complessa e moderna. Condizione, questa, che troviamo in un buona parte del disco ma non in tutto questo progetto, dato che alcuni brani come “LIES” e “A loyal subjext of the status quo” mostrano una natura attualissima grazie alle chitarre distorte ed all’elettronica presente a piene mani.
Molti rimpiangevano la perdita di Quentin Stoltzfus e della sua creatura Mazarin. Nel nuovo disco “Light Heat” troveranno un nuovo inizio di una nuova avventura per Stolzfus ma con la stessa energia di prima. Per gli altri, sappiano che hanno di fronte un disco di musica molto Sixties ma con suggestioni e musicalità profondamente moderne e coinvolgenti, “catchy” come direbbe qualcuno, con “Brain to recorder” e “Elevation”, insieme alla già citata “And the birds…” che si elevano sul resto. Un disco che consiglio per gli amanti del genere e per chi ama le contaminazioni un po’ retrò e un po’ vintage che portano a gruppi come gli Eels. Pollice su per me.
www.facebook.com/lightheatlightheat
http://www.light-heat.com
autore: Stefano Pellone