La separazione tra Kim Gordon e Thurstoon Moore e la conseguente messa in congelatore dei Sonic Youth, dei quali al momento non si sa se e come andranno avanti, ha reso orfani dei quattro newyorkesi i tanti appassionati del noise-rock, che speravano nell’eterna giovinezza dei quattro alfieri della grande mela.
Il 2013 dunque è stato per i quattro l’anno dei progetti solisti. Chelsea Light Moving segue il lavoro fatto in solitaria da Moore, che evidentemente aveva bisogno di una dimensione gruppale e soprattutto di ritrovare le sonorità della sua band storica. Reclutati il chitarrista Keith Wood, il batterista John Moloney e la polistrumentista Samara Lubelski, Moore ha realizzato dieci brani che se non aggiungono nulla di nuovo da quanto fatto dai Sonic Youth, tuttavia, concede un sospiro di sollievo a chi era in astinenza da certe sonorità.
Il disco è molto legato al noise degli anni ’90, a partire da “Sleeping where i fall” che porta alla mente “Experimental jet set, trash and no star”. “Goovy & Linda”, invece, propongono schegge e incrostazioni intellettualoidi, con un finale convulso tale da tornare agli esordi dei Sonic Youth. Belle poi le dilatazioni e le convulsioni lo-fi presenti nella complessa “Alighted”, come il ritmo sincopato dell’energetica “Burroughs”.
Speriamo che questo lavoro sia solo un riempitivo in vista di un nuovo lavoro dei Sonic Youth. In ogni caso, magari fossero tutti così i riempitivi.
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http://www.chelsealightmoving.com
autore: Vittorio Lannutti