Sapete cosa vuol dire fare della musica teatro in Italia? Ascolta Gaber! Ma non è proprio così che è andata la storia. Ascolta Capossela! Che di sguincio ha sempre avuto una faccia da teatrante esitante della vita. Ascolta Servillo o il Teatro degli orrori! Oggi centinaia di artisti provano a diluire queste due “misticanze”.
Mi vengono in mente i Cappello a Cilindro che pochi anni fa spiccavano in ecletticità. Prove su prove, decine di esperimenti ed eccolo ogni tanto un lavoro fatto veramente col gancio giusto, per giunta un esordio.
Il trio Bedin/Penzo/Gardin che passa sotto il nome de Il Magnetofono traspone l’esuberanza fumista nelle semplici variazioni di tango sul finale di Cinque minuti. La loro perizia adamantina è socchiusa qui. Poi si, si potrebbe facilmente dare attenzione alla reinterpretazione cantautorale e quindi a pezzi come Finezze, Giovane Mariù che rimandano a Endrigo come a Bindi, a Conte come per l’appunto agli Avion Travel . Ma non è qui che cala la bellezza della notte. È nel filicorno raffermo di Gianluca Carollo o nel flauto di Marco Girardin che si potrebbero scovare registri profondi.
Verrebbe alla mente certo soul/jazz di Quincy Jones, imperturbabile o magari passabile, ma pur sempre fruibile o una tignosa versatilità che ricorda Iva Bittova e il suo est downtown. È infine nei bandi fuori campo del trio Antoni/Capovilla/Marengo.
É apprezzabile l’intento di ossequiare gli anni ’60 italiani e quindi anche gli incroci di mestieri ed arti, oggi così tanto vituperati, ma è nelle spire e nelle grinze che il trio si eleva come un gigante dai piedi di carta. La fragilità del corpo ne la ballata di nostro signore che nasce dallo spoken e si forma nel cantato semi-politico, il limite della fatica umana congestionata in non ho finito con l’incipit di Capovilla, sedimentano cognizioni e danno espressione ad un’arte non deliberata e antitetica.
Undici tracce in cui ci si può perdere accanitamente tra vie di provincia e singulti di alta ragione, tra bianco e nero, tra malinconia e variazioni paradossali, tra Genova e Bucarest confondendo i carrugi dell’una con le vie dell’altra. Un esordio perfetto.
www.ilmagnetofono.it
https://www.facebook.com/pages/Il-Magnetofono/168686459901685
autore: Christian Panzano
Anteprima XL. Il Magnetofono – La merenda del mago from videodrome-XL on Vimeo.