In principio furono i Silverplated; poi la collaborazione negli …A Toys Orchestra: Raffaele Benevento e Andrea Perillo tornano con il loro progetto “a due” dopo il cambio di nome in The Sons of Anarchy.
Dopo il rilascio di un EP (e aspettando l’album che uscirà in autunno) i due sono ora in giro per l’Italia con il tour promozionale di “Let me fall apart”.
Gli abbiamo fatto qualche domanda.
Chi sono i Sons Of Anarchy?
I SOA sono rispettivamente io (Raffaele Benevento, ndr) ed Andrea Perillo, batterista dei Toys.
Il progetto nasce nel 2003 (con il nome “Silverplated”), anno di uscita di “Cuckoo Boohoo”, da un’idea di Raffaele Benevento, già basso dei Toys. Ai tempi, nella formazione degli …A Toys, non compariva ancora Andrea Perillo: com’è nata questa vostra collaborazione?
Si, il progetto è nato circa 10 anni fa ad Agropoli con il nome Silverplated: Andrea muoveva i primi passi alla batteria, così abbiamo cominciato a suonare le mie canzoni. All’epoca il Comune aveva dato in gestione uno spazio per la cultura con sale prova e quindi si era creata una situazione che vedeva coinvolti tanti giovani. Poi, con l’entrata di Andrea nei Toys, l’abbiamo messo in stand-by.
Tra l’altro Andrea, ai tempi, era ancora chitarrista: com’è stato passare alla batteria e perché?
Andrea ha cominciato così, quasi per gioco suonando con me. Poi quando il nostro vecchio batterista, Fabrizio Verta, ci disse che avrebbe mollato, io pensai subito che Andrea potesse sostituirlo alla grande, poiché già all’epoca dimostrava di essere molto bravo con la batteria, pur suonandola da pochi mesi.
Come mai è stata presa la decisione di fare dei brani collaterali ai Toys (considerando che in molti brani compare anche Enzo Moretto) piuttosto che suonarli con loro?
Guarda, i brani erano già pronti, perché nell’ultimo anno, nel mio studio casalingo, avevo registrato quasi tutto mentre proseguiva il tour dei Toys. Così, quando con Andrea abbiamo deciso di rimettere in piedi il progetto, non ci siamo posti neanche la domanda se farli provare a suonarli con i Toys: tutto è andato molto veloce.
L’EP esce nel 2013, ben 10 anni dopo la nascita del progetto: come mai così tanto tempo?
Non so nemmeno io veramente il perché. Avevamo messo tutto in stand-by quando Andrea entrò ufficialmente nei Toys, poi gli impegni con i Toys negli ultimi anni sono stati fittissimi e il tempo è passato velocemente.
Nell’EP compare un solo brano dei Silverplated: che fine hanno fatto gli altri brani?
Gli altri brani erano molto embrionali. Poi, sai, le canzoni invecchiano velocemente e lo stile a volte si evolve, quindi sono partito da “Flames”, poiché è il brano che ancora oggi sento vicino al mio mood, poi sono andato oltre cominciando a comporre nuovi brani.
Parlaci del vostro nome.
Il nome l’ho scelto perché racchiude per me il vero senso dell’anarchia, intesa come forma di libertà assoluta che abbiamo appena veniamo al mondo: siamo tutti figli di quell’anarchia che non è schiava dai dogmi che la società poi ci impone strada facendo.
Come mai la scelta di far uscire un EP piuttosto che un LP?
L’EP è uscito per cominciare a far conoscere un po’ il progetto prima dell’estate e fare qualche concerto, per poi uscire in autunno con il disco. Non c’erano i tempi promozionali per far uscire il disco a maggio, quindi abbiamo optato per l’EP in digitale.
Se dovessi definire il vostro genere che parole useresti?
Mah, non ci ho ancora pensato e non è che la cosa mi interessi più di tanto: faccio musica per il piacere di farlo, non per auto-etichettarmi in un genere. Comunque, visto che me lo stai chiedendo, penso che sia Pop Alternative: non saprei davvero, dimmelo tu 🙂
Cosa cambia fra voi e i Toys?
Cambia innanzitutto che a cantare sono io e non Enzo e già questo è una differenza significativa, avendo voci completamente differenti. Poi i pezzi sono scritti e arrangiati solo da me, ma questo gioco forza, perché ho fatto tutto in solitario. Anche nel live cambia molto perché essendo solo in 3 usiamo delle sequenze: l’unica cosa che rimane inalterata è che io e Andrea cambiamo strumento tra un pezzo e l’altro (anche se per Andrea è una novità) come capita nei Toys.
Cos’è l’anarchia?
Per me l’anarchia e la forma più pura della libertà: è vivere in totale equilibrio con la natura e gli altri individui senza bisogno delle regole che la società ci impone. Purtroppo nell’immaginario collettivo è dipinta “solo” come violenza, non rispetto delle regole e sovversione: ma alla base il principio è la libertà di ogni individuo, ovviamente nel rispetto degli altri esseri umani.
La società ci influenza e ci rende, vuoi o non vuoi, in qualche modo schiavi, non tanto per le imposizioni visibili quanto per quelle inconsce che ci portano ad essere quello che siamo senza averne una comprensione diretta: si può uscire da queste logiche e, nel caso, come?
Si può uscire semplicemente non dando per scontato ogni imposizione dettata dalla quotidianità, domandandoci sempre più spesso se quello che stiamo facendo in quel preciso istante lo stiamo facendo perché siamo noi a volerlo o se inconsciamente siamo schiavi di qualche dogma imposto dagli stereotipi che ogni giorno ci vengono propinati.
Parlate di libertà: ma cos’è la libertà quando tutte le nostre scelte e le nostre voglie sono comunque influenzate dall’esterno?
La liberta è scegliere con la propria testa sempre e comunque, in qualsiasi momento, anche nelle piccole cose quotidiane. Si può sentirsi liberi anche con poco, secondo me. Si può essere, si, influenzati, ma poi a scegliere siamo sempre noi, cosa ci piace o meno oppure cosa è giusto fare in determinate situazioni.
Cosa vi preoccupa di più della nostra società attuale?
Mi preoccupa l’incapacità di reagire a tutto lo schifo che le istituzioni hanno fatto negli anni e continuano a fare. Credo che noi italiani siamo un popolo incapace di fare le rivoluzioni e di scendere nelle piazze ad oltranza come vediamo fare in altri paesi: fino a quando non ci tolgono il pane dai denti e la disperazione e l’angoscia ci pervade siamo tutti bravi a fare la rivoluzione dietro la tastiera di un PC.
http://thesonsofanarchyband.tumblr.com/
https://www.facebook.com/SonsOfAnarchyband/
autore: Giuseppe Galato