Tornano i Texas con “The Conversation”, la loro ottava fatica discografica. Questa band scozzese nata a metà anni Ottanta è una delle poche ad aver mantenuto nel tempo un certo livello medio-alto, seppure (purtroppo) non abbia mai raggiunto grandissimi picchi di notorietà al livello internazionale.
Trainato dal video del singolo omonimo, “The Conversation” è un disco che rispecchia lo stile rock-pop oriented del gruppo, niente di nuovo sotto al sole insomma, seppure si lasci ascoltare con piacere. Sempre bella la voce della cantante Sharleen Spiteri, al cui uso e consumo sono costruite praticamente – e giustamente – tutti i brani del disco, che sono dodici più una bonus track disponibile solo su iTunes.
Nella tracklist spiccano oltre alla già citata title-track, pezzo abbastanza veloce ed orecchiabile, perfetto per lanciare l’album, la triste ballad “Dry your eyes”, la dolce melodia di “I will always”, che fa un po’ pensare alle colonne sonore dei film romantici anni Ottanta, un po’ come la possibilista “Maybe I”.
Dal punto di vista tecnico c’è poco da dire, nel senso che le canzoni sono ben costruite da un punto di vista melodico, certo le liriche non sono niente di pregnante ma stiamo comunque parlando di un gruppo fondamentalmente pop, quindi va più che bene. Il vero problema di questo disco rispetto ai lavori precedenti, è che non ha praticamente nulla di nuovo.
Sicuramente si fa ascoltare con piacere, senza troppo impegno e ha anche qualche pezzo ben riuscito ma qualche sprazzo di novità giusto per mettere un po’ di pepe al solito caro e vecchio pop-pettone avrebbe di certo giovato.
Qualcuno potrà probabilmente obiettare che i Texas non sono certo noti per aver fatto molta sperimentazione musicale però non vuol dire nulla, potrebbe essere sempre la volta buona per iniziare, magari nel prossimo disco.
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autore: Veronica S. Valli