Ho impiegato tempo nel decidere come recensire “The New Sound” (Rough Trade Records) di Geordie Greep, un disco simile alla bisettrice di un angolo “acuto”.
Poi ho deciso di partire dalla meravigliosa copertina, “oltre” e compiuta nella sua interezza fronte retro, copertina che onora il maestro Toshio Saeki e che è stata pubblicata nelle differenti componenti cromatiche; mi sono tornate alla mente le copertine (e le grafiche) di Mimiyo Tomozawa per i due dischi di Jim O’Rourke “Eureka” e “Insiglificance”.
E “The New Sound” è come la sua copertina, è “oltre”, sospeso sui fili di un “improbabile” musical, uno spettacolo di disperazione abbigliato come “un’opera rock” in cui il cantato di Greep è la voce di un novello “Jesus Christ Superstar” (versione cinematografica), la cui carcassa (“The carcass of our saviour who rose from the dead” – si legge in “Terra”) torna per certificare nel “museum of human suffering” (sempre in “Terra”), l’orrifica condizione umana: “Have you ever seen a man beg for his life? Have you ever seen that kind of fear?Have you ever seen a man boiled alive? Have you seen him writhe, and writhe, and writhe, and writhe, and writhe, and writhe, and writhe, and writhe, and writhe? Have you sat on a throne of men? Have you watched father and son fight to the death? Have you tasted human flesh? Have you had sex with the dead? Have you seen a brain split in two? Do you know what courage looks like? Have you seen a woman give birth to a goat? That’s what courage looks likeDo you know how to fashion a boat out of bones? Do you know what betrayal is? Do you know what disrespect is? Do you know what ungratefulness is?I’ll tell you all about it” – canta invece “Through a War”.
“The main theme of the record is desperation; you don’t hear an unreliable narrator but someone who is kidding themselves that they have everything under control, but they don’t” dichiara Greep come da sito della Rough Trade https://www.roughtrade.com/en-us/product/geordie-greep/the-new-sound-3 consultato il 27.10.24.
Se con i Black Midi, Greep fu alfiere di un rock progressive tanto caro alla terra di Albione, con incursioni nel post rock, nel jazz e finanche nel post punk (ne sono emblema, di stampo post punk, sempre da “Schlagenheim”, “bmbmbm” e “Years Ago”), in “The New Sound” le abrasioni e gli spigoli vengono smussati, tutto assume una forma e più tonda, “correzioni” che erano state già in parte operate in “Hellfire” a firma Black Midi.
L’animo eclettico dei Black Midi emerge anche nella scelta delle “cover”, come ben testimonia “Cavalcovers” (del 2022) in cui sono incise: “21st Century Schizoid Man” dei King Crimson (per lo scrivente il più bel brano “rock” mai scritto), “Love Story” di Taylor Swift e “Moonlight On Vermont” di Captain Beefheart da quella follia geniale che è “Trout Mask Replica”.
Il Greep solista (ri)parte quindi da una certa “enfasi” e da un approccio in stile teatro di Brodway che già era presente nei Black Midi fin dal bel disco d’esordio “Schlagenheim” del 2019 (si pensi a “Reggae”, “Western”, “Ducter”… ), presente poi in “Cavalcade” del 2021 (“Marlene Dietrich”, “Slow”, “Dethroned”, “Ascending Forth”…) e nel ciato “Hellfire” del 2022, di cui “The new Sound” può rappresentare la naturale e consequenziale “evoluzione”, come testimoniano da “Hellfire” brani quali “Hellfire”, “Sugar/Tzu” ma soprattutto “Dangerous Liaisons” e “27 Questions”.
– “The New Sound”
L’apertura di “The New Sound” è affidata alla splendida “Blues”, solida e piantata nel progressive più teso e nel suo spoken (“Do you know what I mean? Do you know what I mean?….”), nei suoi “atonali” umori e nel crescendo operistico.
“Terra” attacca con una chitarra alla “Mediterranean Sundance” e, tra mediterranee onde, naufraga la sua tragedia su un contrappasso di jazz da band da crociera… “Victims of drought and famine, fetuses abandonеd/All waiting here to be admirеd/And at the centre, set to expire/My punctured, bleeding heart of desire”.
Di pregio è anche la miscellanea di “Holy, Holy” con le sue abrasioni, le sue aperture, le sue cavalcate.
“The New Sound” è strumentale latinoamericana con incursioni virtuose e cambi da fusion anni settanta.
Cadenzata e coinvolgente è “Walk Up” che si esalta nell’esplosione centrale per poi chiudere, in stile Frank Zappa, nel modo più “improbabile”.
“Through a War” (scritta con Seth Evans) continua sulla scia da “musical” deviato in cui la voce di Greep passa da recitato a cantato con naturalezza.
Se “Bongo Season” si muove su territori fusion, “Motorbike” (scritta con Seth Evans) condensa stili e umori che dalla ballata mesta, passando per baccanali, giungono a spunti alla King Crimson duri di “Larks’ Tongues in Aspic” e “Red”.
Non deludono nemmeno le narrative e poliedriche “As If Waltz” e “The Magician”, caratterizzate da riusciti, vari, e molteplici cambi di registro e con le code finali in opposizione.
In chiusura il delicato classico “If You Are But a Dream”, brano d’altri tempi reso celebre da Frank Sinatra.
Terminato l’ascolto, si può dire che con “The New Sound” Geordie Greep abbia allestito un più che riuscito “museo della sofferenza umana” in cui la voce e i testi ne sono esatta pietra d’angolo, fondamenta da cui non si può prescindere.
https://geordiegreep.com/