L’album elettronico più venduto al mondo (ma è molto più di un disco di pura elettronica), ovvero Play, festeggia nel 2024 i suoi 25 anni e per celebrarlo Richard Melville Hall, noto in tutto il mondo come Moby, esce con un nuovo disco, Always Centered at Night, che vede la collaborazione di 13 artisti diversi su 13 tracce, incluso Benjamin Zefaniah, Serpentwithfeet, Gaidaa e Lady Blackbird.
Ma soprattutto Moby decide di riportare il suo più grande successo discografico in tour, dopo ben 10 anni dall’ultimo live, è lo farà in Europa a settembre con date a Londra il 19, ad Antwerp il 21, e a Berlino e Dusseldorf il 22-23 settembre per chiudere a Parigi il 24.
Pubblicato il 17 maggio 1999, l’album Play contiene melodie struggenti e indimenticabili come “Porcelain”, “Natural Blues” e “Why Does My Heart Feel So Bad?” e ha venduto oltre 12 milioni di copie in tutto il mondo, vincendo numerosi premi. “Sono passati più di 10 anni dall’ultima volta che ho fatto un tour, ma qualcuno mi ha ricordato che nel 2024 ricorre il 25° anniversario dell’uscita di ‘Play’, così mi è sembrato che non fosse una cattiva idea fare un breve tour europeo per commemorare e festeggiare. Lo spettacolo conterrà le canzoni più conosciute di Play, ma anche alcuni brani preferiti dal pubblico, come “Extreme Ways”, “We Are All Made Of Stars”, “When It’s Cold I’d Like to Die” e persino alcuni vecchi brani rave come “Feeling So Real” e “Go”. Ciò che rende il tour più eccitante per me è che non sarò pagato per nulla. Il 100% dei miei profitti sarà devoluto alle organizzazioni europee per i diritti degli animali“.
Moby del resto non è nuovo all’attivismo in favore degli animali: al di là dei tatuaggi sulle braccia e sul collo (“Vegan for Life”), Moby è stato un pioniere negli anni ’90 di questi diritti, ed ha aiutato già in diverse occasioni Animal Equality, Mercy for Animals, The Humane League, e ha fatto un documentario dal titolo Punk Rock Vegan Movie, premiato nel 2023.
Perché fare un tour di un disco di 25 anni fa? “Pensate a come era il mondo nel 1999 o nel 2000. Eravamo innocenti. L’11 settembre non era ancora accaduto. I social nemmeno. Il mondo era promettente e innocente. Quando qualcuno ascolta Play o altra musica di quel periodo, ascolta la propria gioventù e innocenza, per cui questo show vorrebbe dare l’opportunità di riportare le persone a quel periodo, almeno per una notte”.
Effettivamente, il mondo è terribilmente cambiato (in peggio senz’altro) dal 1999. E anche la musica lo è, compreso quella di Moby stesso. Always Centered at Night ce lo fa capire chiaramente.
Per meglio celebrare l’anniversario di Play, Moby ha deciso di lanciare a giugno anche questo nuovo disco, di cui dark days è il singolo di lancio, con la partecipazione della cantautrice soul-jazz Lady Blackbird. Nel nuovo disco però si contano ben 13 collaborazioni, tante quante le tracce stesse, dalla sudanese, Gaidaa, al rifugiato burundiano J.P. Bimini, a Aynzli Jones. C’è anche la comparsa del defunto Benjamin Zefaniah, scrittore e poeta inserito da Times nei 50 più importanti scrittori post-bellici britannici, che Moby così ricorda: “Come attivista, e come uomo saggio e compassionevole, Benjamin mi ha ispirato per tanti anni. Spero che la canzone Where is Your Pride renda onore alla sua eredità e focalizzi l’attenzione della gente sul suo lavoro e i suoi principi”.
Tuttavia tutte queste partecipazioni non riescono a far sollevare il disco da una sorta di apatia sonora, ben lontana dalle emozioni incredibili che dava Play. Manca in questo nuovo disco il ritmo, e la capacità di elevarsi oltre la sperimentazione, per trasformare un progetto elettronico in canzone. Tutte le canzoni del nuovo disco suonano come club music, a volte trip-hop, e ciò che manca sono proprio i cambi di ritmo, i ritornelli, l’anima rock che caratterizzava non solo le canzoni di Play ma anche altri grandi pezzi di Moby, che sono poi i pezzi per cui è ricordato al grande pubblico.
Molto discretamente, e con grande umiltà e spirito professionale, dopo Play negli ultimi 25 anni Moby, al di là di un altro paio di dischi di gran successo derivati per inerzia da Play, ha prodotto nel silenzio dei media ben altri 15 dischi, tutti caratterizzati da uno stile meno clamoroso e meno ridondante, più da Dj che da grande cantautore.
Questo disco non si discosta da queste esperienze, mostrando ancora una volta la grande maestria di Moby come produttore, musicista, tecnico del suono e DJ, ma anche mostrando che lo stato di grazia non dura per sempre, per nessun autore. Solo il singolo Dark Days, e la intensissima Precious Mind si distaccano dalla media per intensità emotiva, mentre la commemorativa Where is Your Pride spicca rispetto alle altre per dinamicità e ritmo, ma rimane ancora troppo “artefatta” per spiccare il volo rispetto a un semplice prodotto tipo remix.
E salvo queste eccezioni tutte le tracce del disco suonano come dei club remix, e ne viene fuori una monotonia che non rende giustizia al genio, assolutamente indiscutibile, di questo autore che ha saputo portare il mondo dell’elettronica fuori dai suoi tradizionali confini per farla diventare, per un breve periodo, da mainstream.
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