Uno dei più importanti dischi tribute di questi ultimi anni, il tributo ai Talking Heads per i 40 anni di ‘Stop Making Sense’, è uscito il 17 Maggio per A24 Music, anticipato nei mesi scorsi dalle cover di Paramore, Teezo Touchdown, Lorde e Girl In Red. Particolarmente golosa, anche se deludente all’ascolto, è poi la versione elettropop del classico ‘Psycho Killer’ ad opera di Miley Cyrus, presentata dal vivo ad aprile allo Chateau Marmont di Los Angeles.
Per completare l’elenco, fanno parte degli artisti che hanno deciso di omaggiare l’indimenticata band di David Byrne The National, The Linda Lindas, The Cavemen, BADBADNOTGOOD, Norah Jones, Toro y Moi e Chicano Batman.
A24 Music, costola discografica della famosa casa di produzione cinematografica indipendente americana, ha prodotto la compilazione “Everyone’s Getting Involved: A Tribute to Talking Heads’ Stop Making Sense”, come celebrazione della recente ripubblicazione dell’iconico live album e film concerto ‘Stop Making Sense’, diretto 40 anni fa da Jonathan Demme, con la stessa scaletta del live album ‘Stop Making Sense’, 16 artisti dunque per 16 brani.
La A24 è peraltro la stessa etichetta che ha riportato il film concerto in versione rimasterizzata nelle sale IMAX americane, registrando file da record fuori dai cinema e facendo nascere un nuovo incredibile interesse per la band di David Byrne. In alcune proiezioni i Talking Heads stessi si sono riuniti per parlare al pubblico delle loro memorie al riguardo del film e del disco usciti 40 anni fa, che rappresenta un traguardo difficilmente ripetibile della musica colta anni ’80.
Come per tutti i dischi di cover, Everyone’s getting involved potrà appassionare o disgustare i fan dei Talkin Heads: è comunque l’operazione più ghiotta e riuscita per scuotere i fasti della band che è stata capostipite negli anni ’80 di un genere pressocché praticato solo da loro, e nel quale eccelleva il talento creativo di Byrne.
Da questo punto di vista, la strombazzata e strapazzata cover elettrorock Psychokiller di Miley Cyrus non rende affatto giustizia: rende roboante e confuso un ritmo e una cadenza che nell’originale erano assolutamente innovativi, e qui diventano caotici.
Molto più simile all’originale, e per questo più dirompente, la cover di Paramore di Burning Down the House, dove spicca la voce solista di Hayley Williams, che dà una energia rinnovata al pezzo, rendendolo una delle pietre preziose del disco. E che dire dell’accorata e calda versione assolutamente “incorporata” nel loro stile di Heaven, a cura dei The National, con la voce di Matt che sembra davvero stare nel suo luogo d’origine nell’intonazione cara a Byrne?
Spettacolare, elettrizzante, emozionante, è poi la versione di Thank You For Sending Me An Angel a cura di BlondShell, che rende splendida una canzone già bella.
Found a Job, dei Linda Lindas, fedele all’originale, non aggiunge molto all’originaria creazione, ma almeno non toglie. Delude invece Once in a Lifetime, di Kevin Abstract, forse la canzone originariamente più bella dei Talking Heads, che si perde proprio nel reinterpretare in nuovo modo la parte di ritornello così magistralmente eseguita nell’originale, mentre i BADBADNOTGOOD, grazie anche al featuring di Norah Jones, rendono di nuovo brillante This Must Be the Place. Slippery People viene cantata in iberico da Él Mató, mentre spiccano fra le altre la coraggiosa cover soul-bossanova di Life During Wartimes di Dj Tunez, la trasformata Swamp e la fedelissima Making Fillpy Floppy, rispettivamente di Jean Dawson e Teezo Touchdown, qui a una gran prova ben riuscita.
Completano l’appello i Cavemen, con una bella e appassionata reinterpretazione di What a Day That Was, e i Girl in Red con Girlfriend is Better, e soprattutto una molto fedele versione di Take me to the River a cura dei Lorde.
Un quadro complessivamente molto variegato, per stili, ritmi e anche per riuscite e meno riuscite versioni, come è giusto che sia per un album di tributo da parte di artisti così vari, e come non poteva non essere se il tributo è ai Talking Heads, una band che già nella sua non lunga discografia ha sperimentato diversi stili e sound. Non vi sono interpretazioni di grido, ma è sufficiente l’importanza solenne delle canzoni originali a fare di questo disco una chicca non perdibile.
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TRACKLIST
01 “Psycho Killer” – Miley Cyrus
02 “Heaven” – The National
03 “Thank You For Sending Me An Angel” – Blondshell
04 “Found A Job” – The Linda Lindas
05 “Slippery People” – Él Mató a un Policía Motorizado
06 “Burning Down The House” – Paramore
07 “Life During Wartime” – Dj Tunez
08 “Making Flippy Floppy” – Teezo Touchdown
09 “Swamp” – Jean Dawson
10 “What A Day That Was” – The Cavemen.
11 “This Must Be The Place (Naive Melody)” – BADBADNOTGOOD (Feat. Norah Jones)
12 “Once In A Lifetime” – Kevin Abstract
13 “Genius Of Love” – Toro y Moi (Feat. Brijean)
14 “Girlfriend Is Better” – Girl In Red
15 “Take Me To The River” – Lorde
16 “Crosseyed And Painless” – Chicano Batman (Feat. Money Mark)