Autrice sempre di ottimi lavori tra cui spiccano sicuramente “Love Your Dum And Mad” (2013), “Fast Food” (2015) e “Holiday Destination” (2017), Nadine Shah, con “Filthy Underneath” (EMI), diviene ecumenica, abbandona le declinazioni più rock e acustiche che avevano dato vita a brani come “Dreary Town”, “The Devil”, “To Be a Young Man”, “Fool”, “Evil” … e compiendo un definitivo upgrade “cibernetico”, esaspera con toni apocalittici, ieratici, urbani, tribali, mentali ma al contempo viscerali la propria scrittura e inanella una sequenza di composizioni al fulmicotone, nitriche e nitrenti che esplodono e si impongono sin dalla splendida apertura affidata a “Even Light”, in cui il cantato si esalta su una base ritmica perfetta, suggellata da abrasive e incisive aperture strumentali … “Tame the favourite child/Overweight on praise/Go and throw him to the wild/Leave him there to graze”.
Segue la vorticosa “Topless Mother”, con l’eccelso refrain “Sinatra, Viagra, iguana/Sharia, Diana, samosa/ Varuca, Tequila, banana/Alaska, Medusa, gorilla”.
“Food for Fuel” è sinuosa e fluttuante nelle assonanze di parole e nei preziosismi dell’elettronica laddove “Human nature petty feud”.
L’incedere di “You Drive, I Shoot” è electro-rock allo stato puro intriso di industrial, che nasconde tra i solchi richiami Kraut di matrice Kraftwerk.
“Keeping Score” è un altro gioiello nella sua pacata invocazione e nella sua esatta melodia: “The world is on fire/You are a lifeline/There’s nothing that’s painless/Look how I am trying/The world is on fire/Take one more good time/Contagious and nameless/Seeking the divine/The world is on fire/You are a lifeline”.
“Sad Lads Anonymous” è ritmica e destrutturazione per uno spoken in cui “Or what’s worse/Dying before your time or living beyond it”.
Violento è il contrasto tra l’avanzare, i lancinanti fraseggi e l’etereo canto di “Greatest Dancer”: perfezione nella dicotomia.
Con “See My Girl” si approda su territori più “ordinari” da synth pop di qualità.
“Twenty Things” accelera e ripropone, con efficacia, l’opposizione tra ritmica e non ritmica e tra cantato e non cantato.
“Hyperrealism” riposa su minimalismo, intimismo vocale e temi strumentali accennati e sussurrati.
“French Exit” è compita chiusura, claustrofobica e profonda, che non risolve e che congeda, togliendo il respiro all’ascolto, un disco di indubbio pregio che reca nelle note di copertina la significante scritta “For Mama, Heather Forever x”.
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