I No Strange sono una delle formazioni più longeve della scena italiana, ed una delle poche che continua il suo percorso artistico all’interno del genere “psichedelia” secondo le coordinate originali lisergiche degli anni 60/70 che spesso si traducono in un viaggio nella musica “totale” nel quale immergersi con lo spirito e la mente liberi dalle influenze di ogni stereotipo. Dopo avere marchiato a fuoco il revival neo-psichedelico italiano degli anni ’80, il ritorno sulle scene, avvenuto nel 2011, ha ridato vita attraverso sei ottimi album dei quali uno live, ad un genere che oggi sembra sepolto dalla storia.
Tutti dischi pubblicati prevalentemente in vinile, che se da un lato sono in linea con la filosofia del gruppo torinese, dall’altro ne hanno limitato la diffusione e di conseguenza una maggiore fruizione.
A porre rimedio a tutto ciò arriva oggi questa pregevole ristampa di Area Pirata/Psych Out in doppio cd dal titolo “Universi, Sovrapposizioni e Risonanze” che raccoglie l’EP “Universi e Trasparenze” pubblicato in formato 10” nel 2015 e gli album “Il Sentiero delle Tartarughe” (2017) e “Mutter Der Erde” (2019), cui vengono aggiunte quattro bonus track inedite in precedenza.
Il primo cd si apre con l’EP “Universi e Trasparenze” che celebrava il trentennale della formazione torinese attraverso la rivisitazione di cinque brani di altrettanti artisti che Salvatore “Ursus” D’Urso e Alberto Ezzu annoverano tra le loro principali influenze: Popol Vuh, Nice, Le Stelle di Mario Schifano, Terry Riley, La Monte Young. Più che un disco di cover si tratta di un pregevole esempio di interpretazione personale di alcuni brani degli autori che maggiormente hanno influenzato non solo i due artisti ma anche tutta la schiera dei loro collaboratoti che si sono avvicendati negli anni all’interno della formazione. Un’immersione totale nel concetto di esplorazione musicale del tutto simile a quella che fecero gli artisti all’epoca delle composizioni originali.
A completare il primo cd troviamo l’album del 2017 il “Sentiero delle Tartarughe” che pur essendo ancorato saldamente alla loro identità creativa, getta un ponte verso il futuro. Come sempre i No Strange fanno capire all’ascoltatore di avere pronto un programma ricchissimo che spinge a lasciarsi alle spalle ogni preconcetto sul “genere”, invitandolo ad abbandonarsi al flusso della musica che seguirà.
Il concetto di base è quello che ci troviamo davanti ad un disco di “musica totale” alla quale approcciarsi con lo spirito curioso ed attento che si dovrebbe avere ogni qualvolta si ascolta un disco. Non ci troviamo certo dinnanzi ad un “prodotto” usa e getta da classifica, ma ad un modo di parlare attraverso la musica, con un linguaggio che può apparire tanto desueto quanto affascinante.
Nel secondo cd trovano spazio i quattro inediti, due brani registrati dal vivo (“Oltre i venti del Mare” e “Il motore del tempo”) e due inediti assoluti: “Zerkalo” (2017) e “la Conversione” (2014) preceduti da “Mutter Der Erde” penultimo album del gruppo pubblicato nel 2019. Il titolo è un omaggio alla compianta Jutta Taylor Nienhaus, cantante degli Analogy – gruppo psych-prog italo-tedesco degli anni ’70 – con cui i No Strange avevano avviato una collaborazione poi interrotta a causa della sua scomparsa.
Oltre ai soliti riferimenti stilistici in questo disco i No Strange si circondano di diversi musicisti per ampliare il loro spettro sonoro e da corpo ai dodici brani dell’album che spiccano per essenzialità con un ritorno alla “forma canzone” che certamente giova al complesso dell’opera. Tra i collaboratori troviamo la cantante di origine armena, Rita Tekeyan, per un brano, “Kilikia“, mutuato dalla tradizione canora del suo paese, con parole del poeta Komitas. Due musiciste di estrazione classica come la violoncellista e flautista Simona Colonna e la violoncellista e violinista Stefania Priotti, che si affiancano a Riccardo Salvini e Gabriele Maggiorotto, basso e batteria della giovane band psych rock torinese Indianizer. A dare un contributo importante anche i sintetizzatori di Matteo Martino e i possenti interventi vocali di Paola Scatena.
Le atmosfere del disco si fanno più immediate e se vogliamo segnano un ritorno alla primigenia esperienza del gruppo dove il folk era in maggiore evidenza.
Per chi non conosce i No Strange, “Universi, Sovrapposizioni e Risonanze” può rappresentare un ottimo viatico per avvicinarsi alla loro musica, per chi se li era persi un po’ per strada anche a causa della primigenia esclusiva pubblicazione in vinile, questo doppio cd può rappresentare un’ottima occasione per riallacciare i rapporti con una formazione che vale sempre la pena ascoltare.
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