Dente, a parere di chi scrive, è tra i migliori cantautori italiani in attività; autore di due splendidi dischi “Non c’è due senza te” e “L’amore non è bello”, perfetti nell’equilibrio tra testi e musica, ha dato alle stampe il suo ultimo lavoro discografico “Hotel Souvenir” per la label INRI e distribuito da Universal Music Italia.
Pur confermando la sua ottima vena compositiva, cristallizzata in belle canzoni quali “Dieci anni fa” e “Cambiare idea” (di pregio la versione “acustica” che si trova in video), ciò che pecca in “Hotel Souvenir” è l’eccessivo manierismo in taluni arrangiamenti (soprattutto nelle parti orchestrali) e le (non riuscite) collaborazioni (come quella con Post Nebbia in “La vita fino a qui” e con Fulminacci, Giorgio Poli, Colapesce, Ditonellapiaga, VV, Dimartino in “Il mondo con gli occhi”) che, invece di apportare elementi aggiuntivi importanti, hanno snaturato la malinconica e intima narrativa che ha caratterizzato gran parte della migliore produzione di Dente.
Oltre ai già citati “Dieci anni fa” e “Cambiare idea”, brani pregevoli nel loro esatto compromesso tra cantautorato e “pop” (nella sana accezione del termine), colpiscono all’orecchio la bossa nova “deviata” di “Allegria del tempo che passa”, la “disco leggera” di “Discoteca Solitudine” e “Un anno da dimenticare” che avrebbe avuto esatto compimento se cantata a due voci con Max Gazzè. Poco convincenti l’elettronica di “Presidente” e il “pop” (nella insana accezione del termine) di “L’abbraccio della venere“.
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autore: Marco Sica