Finalmente la label Area Pirata si è decisa a pubblicare il terzo e ultimo volume di ‘Urla dal Granducato’. Superato qualche scetticismo, i membri dell’etichetta pisana si sono decisi e così hanno completato l’opera. In questo disco sono presenti sei gruppi, ma la parte del leone la fanno i Soviet Sex, Lanciafiamme e Testemarce.
I Soviet Sex erano una band che operava tra Pisa e Pontedera, nonostante abbiano prodotto pochissimo e soltanto una registrazione in sala prove e un live, annovera tra le sue file due personaggi che si sarebbero affermati in seguito, si tratta di Gianni “Gipi” Pacinotti, il famoso fumettista ed illustratore, che era il cantante, e di Dome La Muerte, poi diventato chitarrista dei CCM e Not Moving. I sei brani recuperati sono, ovviamente sporchissimi, punk-hc allo stato brado e quindi purissimo, spesso spinto alla velocità massima. Dei Lanciafiamme, attivi nella prima metà degli anni ‘80, viene pubblicato un intero Ep (cinque brani). Evocano i primi CCCP e nei brani emergono spesso le loro parti rocambolesche, con un hc vorticoso e convulso. I Testemarce, anch’essi di Pisa e provincia, erano ispirati dall’anarco-punk dei Crass, sia per l’approccio musicale, per i contenuti dei testi nei quali emergono rabbia e angst esistenziale, con alcuni sprazzi si pot-punk (“Ultimo giorno di gloria”).
Di altri gruppi viene proposto un brano a testa. Si tratta dei Dements, che si differenziavano dagli altri gruppi punk-hc per l’utilizzo di un sax, che si sposava bene con le istanze punk e aggressive. I Dements, inoltre, avevano tre elementi in comune con i Dia-Triba, lucchesi di cui viene proposta “Echoes”, che non erano hc, ma piuttosto si muovevano lungo il confine tra post-punk e new wave, ma erano legati al Granducato per motivi logistici, dato che condividevano con altri gruppi del giro una cantina utilizzata come sala prove. L’ultimo gruppo presente è la band meteora Sweet Baby Oi, con la canzone omonima, un punk serrato e circolare. È doveroso riportare quanto scritto nelle note di accompagnamento “Il GDHC ha avuto molte sfaccettature, sia sociali che politiche e musicali, e ne facevano parte persone che ascoltavano HC, punk, teste rasate, mod e qualche metallaro. Anni bellissimi per un folto numero di ragazzi e ragazze in cerca di libertà assoluta e con una voglia matta di esprimere la loro passione e il loro rifiuto del mondo circostante con ogni mezzo disponibile”. Ovviamente acquisto consigliatissimo per gli appassionati del punk-hc.
http://www.areapirata.com/dettaglio.php?cod=5577
autore: Vittorio Lannutti