A un anno da “Latest Record Project , vol. 1”, il vecchio leone di Belfast non ha perso un’oncia della sua carica. Ancora carico e arrabbiato più che mai, a causa delle restrizioni che i governi sono stati costretti ad applicare per arginare la pandemia, ci regala il suo quartantreesimo disco in studio che non aggiunge nulla a quanto ha già prodotto finora in quasi sessant’anni di carriera. Tuttavia la cosa intrigante è constatare che nonostante i suoi settantasette anni è in gran forma, quindi è un gran bel sentire!
Nei quindici brani in scaletta Morrison sciorina tutto il suo bagaglio musicale fatto in sostanza dei derivati del blues e dintorni, per cui il “menù” dei suoni offre un suono funky, che sia in salsa soul con “Dangerous” o con una deviazione africana in “Nervous breakdown”; e l’uso massiccio di hammond che spicca in particolare nel soul-blues di “Sometimes It’s Just Blah Blah Blah”.
Di soul-blues sono infarcite anche “Absolutely Positevely the Most”, così come “Money from America” e “Not Seeking Approval”, seppure cucinate a fuco lento e impastato con il rhythm’n’blues. Morrison poi si diletta a miscelare jazz e blues in “Fighting Back is the New Normal”, di derivazione New Orleans, e “Damage and Recovery”.
Di rock e blues sono invece caricate “Fear and Self-Loathing in Las Vegas” e “Fodder the Masees”. Un classico che in quanto tale va bene per tutte le stagioni.
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autore: Vittorio Lannutti