Dopo lo scioglimento dei Pulp, Jarvis Cocker ha iniziato nel 2006 una più quieta e confidenziale carriera solista che ad oggi prosegue regolare – l’anno scorso per lui un gustoso disco di classici pop francesi del 900, come colonna sonora dell’ultimo film di Wes Anderson – ed alla quale s’è aggiunto due anni fa l’esordio di questa nuova band che ad ogni modo prende il nome da lui, e che ora torna con questa colonna sonora di una serie tv britannica a tema ospedaliero che vede protagonista l’attore Ben Whishaw, che ci guarda sornione dalla copertina del disco.
Possiamo dire che la proverbiale, inimitabile voce di Jarvis Cocker col tempo non è cambiata minimamente, rimanendo rinchiusa in quella stretta mezza ottava tonale bassa, dall’incedere claudicante, spiritato e profondo col suo retrogusto di nicotina, ma con una potenza comunicativa pari soltanto alla qualità superba della sua scrittura, che in Inghilterra lo vede al fianco dei più grandi di sempre.
Ciascuno dei 12 brani di This Is Going to Hurt sarà lanciato in uno specifico episodio della serie televisiva, uscendone così massimamente valorizzato, e nel lotto spicca l’evocativo tema cinematografico ‘Adam’s Nightmare’, tra Bacharach e Morricone, come anche l’agitato strumentale retrò ‘Dark Wave’, molto Stereolab; ‘Shruti’ invece è un ambient strumentale che omaggia il personaggio femminile della serie che a quanto pare ha scioccato il pubblico inglese e sollevato dibattiti: la giovane tenera angloindiana specializzanda in medicina Shruti Acharya, che piano piano nel corso della fiction scivola nella depressione da stress di lavoro ospedaliero, per poi suicidarsi.
Poi c’è ‘Job Description‘, puro indolente acido stile Pulp anni 90 con immancabile chitarra pulsante d’ordinanza e Jarvis che canta spiritato, nonchè la gradevole ballata dylaniana ‘Fuck This‘.
Lo ritroviamo in forma, Jarvis Cocker, e ci fa piacere; meno tagliente e funk dei bei tempi andati, ma in qualche modo più cantautore, più crooner, con quell’innata capacità di arrangiare motivi carichi di pathos con telecaster, violini, tastiere e moog che nei 90 fece scuola e dette un po’ di spessore all’intera scena britpop, della quale con Damon Albarn, Thom Yorke, Richard Ashcroft, Ian Brown e Noel Gallagher, lui fu punta di diamante.
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autore: Fausto Turi