Non siamo di solito teneri con i lanci e rilanci di raccolte di successi, greatest hits, the best of e quant’altro. Ma quella dei Franz Ferdinand, Hits To The Head, che ripercorre nelle tracce in ordine perfettamente cronologico la carriera della band, pubblicata da etichetta Domino a marzo, costituisce un’eccezione. Anzitutto per una ragione, diciamo così, di “testimonianza storica”. La band di Alex Kapranos infatti, assieme a Strokes, Kings of Leon, Interpol, e Killers, è stata negli ultimi vent’anni una delle band alfieri dell’unico sottogenere rock inventato nel terzo millennio, vale a dire l’Indie Rock, genere che ha parte Franz e Kings non è più praticato, nemmeno dalle altre band citate. E di questo stile, loro sono stati forse i più coerenti interpreti, considerando che Killers e Interpol hanno evoluto verso altre direzioni, gli Strokes hanno avuto vita difficile, e che infine i Kings Of Leon sono probabilmente meno planetari dei Franz.
In secondo luogo, la raccolta di hits arriva dopo cambiamenti importanti della band, prima l’addio di Nick Mc Carthy nel 2016 (sostituito da Dino Bardot) e proprio di recente, l’anno scorso, di Paul Thomson rimpiazzato dalla frizzantissima Audrey Tait alla batteria. Assieme a Alex e agli storici Bob Hardy al Basso e Jilan Corrie alle tastiere, compaiono tutti insieme nei due video che accompagnano i nuovi inediti Billie Goodbye e Curious, e in particolare il video di Curious li vede ballare all’unisono, nella solita loro impostazione autoironica.
Inoltre la raccolta segue un ordine assolutamente cronologico, riprendendo i cinque singoli del primo disco omonimo, (tuttora il più bello probabilmente) tra cui proprio in entrata il celeberrimo intro di Take Me Out, ballato nelle discoteche rock di tutto il mondo, poi i quattro singoli del secondo disco (che fu all’epoca decisamente una frenata rispetto alla brillantezza del primo), poi tre singoli del terzo, Tonight Franz Ferdinand (disco bellissimo e unico forse nel segnare un tentativo della band di approccio a sound più sofisticato dei precedenti) ovvero Lucid Dreams, Ulysses e No You Girls, e infine le tracce degli ultimi due dischi, il deludente Rights Words, Right Thoughts Rights Actions, e Always Ascending, che invece segna nel 2018 decisamente una ripresa della band. Gli inediti del disco sono stati prodotti da Alex Kapranos, Julian Corrie e Stuart Price (Dua Lipa, Madonna, Pet Shop Boys).
L’indie rock straballabile dei FF (loro stessi la hanno definita “musica per far ballare le ragazze”) ha portato la band scozzese di Glasgow, in meno di 20 anni di carriera, a diventare una delle più grandi band inglesi, amatissimi dal pubblico e della critica, con oltre 10 milioni di copie di dischi vendute, 1,2 miliardi di stream, 14 platini, vittorie a Brit, Ivor Novello e Mercury Prize Awards, nomination ai Grammy e oltre 6 milioni di biglietti venduti per i loro incredibili concerti.
Sulla tracklist dell’album, il cantante Alex Kapranos racconta: “È stato come scegliere la setlist di un festival: vuoi suonare i brani che sai che il pubblico vorrà sentire. Le hit. E quindi portiamo le hit sul palco. E dritte ai cuori e ai piedi delle persone. Questo significa includere sicuramente i singoli, ma anche tutti quei brani che sai che sono in qualche modo speciali per la band e per il pubblico, tipo Outsiders”.
Ed è assolutamente vero: in questa raccolta sono state scelte le più grandi hit, dai veri e propri inni, forse i più famosi inni, dell’indie rock come Take Me Out, e Do You Want To, agli altri pezzi che insieme agli inni li hanno resi apprezzatissimi come cavalieri dell’indie, come Michael, This Fire, Walk Away, The Dark of the Matinée. L’ordine cronologico aiuta molto ad apprezzare come il loro indie si sia evoluto da un esordio dei primi due dischi rigorosissimo, vero e proprio canone dell’indie rock, a un terzo disco in cui il suono cerca strade più complesse, e lo si vede bene in Lucid Dreams e soprattutto Ulysses, fino alle ultime fatiche, quel Rights Words Right Thoughts Right Action dall’andamento altalenante, come si vede anche in questo best of perché la title track non è uno dei pezzi più riusciti, oggettivamente, dei Franz, ma Evil Eye potrebbe essere un pezzo del primo disco, mentre Love Illumination e Stand on the Horizon cercano per la prima volta sfumature elettroniche. Infine Always Ascending e Glimpse of Love, dall’ultimo disco, sembrano proprio testimoniare una mini svolta che anche i due inediti Curious e Billy Goodbye confermano: la ricerca di un pop rock anni ’50, particolarmente evidente nel riuscitissimo Billy Goodbye.
Sulla valutazione del Greatest Hits come operazione nel suo complesso Alex dice: “Ho degli amici che pensano che tu non sia un ‘vero fan’ se hai i best of ma non l’intera discografia di un artista [e lo pensiamo anche noi di Freak Out!!] Io non sono d’accordo. Penso alla collezione di dischi che avevano i miei quando ero bambino. C’erano tantissime compilation su vinile e sono molto grato che avessero Changes o Roller Gold. È partito tutto da quei vinili”.
I Franz Ferdinand si preparano ora a portare tutti questi loro successi nel tour estivo, dopo aver calcato da headliner negli anni scorsi i palchi di festival come Reading & Leeds, Rock En Seine, Primavera and All Points East, e a suo tempo anche il Roma Rock Festival anni fa quando suonarono in una stupenda serata indie assieme a White Lies e Killers.
Insomma, non sappiamo se l’indie rock sia ancora vivo, ma i Franz Ferdinand ci credono. E ci credono sul serio e meritano il plauso per la coerenza.
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autore: Francesco Postiglione
Tracklist Hits To The Head:
01 Darts Of Pleasure
02 Take Me Out
03 The Dark Of The Matinée
04 Michael
05 This Fire
06 Do You Want To
07 Walk Away
08 The Fallen
09 Outsiders
10 Lucid Dreams
11 Ulysses
12 No You Girls
13 Right Action
14 Evil Eye
15 Love Illumination
16 Stand On The Horizon
17 Always Ascending
18 Glimpse Of Love
19 Curious
20 Billy Goodbye