In un lento e stanco pomeriggio newyorchese di Settembre 2021 Lee Ranaldo prende una chitarra perché probabilmente è l’unica cosa che può fare: fuori il lockdown a svuotare il presente, pochi mesi prima l’attacco a Capitol Hill a riempirlo, per poi svuotarlo ugualmente. Ne ha voglia davvero? Non lo sappiamo. Sappiamo però che è Lee Ranaldo: il resto andrà da sé. Abbozza cose acustiche nell’aria che restano lì sospese, lascia risuonare gli armonici, poi diventa profondo ed ostinato, stoppa le corde con veemenza. Sembra vago all’inizio, poi accentua e incalza. Riverberi e reiterazioni si susseguono tra celestiale noia e impossibilità di avanzamento verso un (qualsiasi) futuro. Un ep. di 4 tracce, vero, autentico manufatto pandemico. Musica che paga tributo ai grandi primitivisti americani, gente ispirata dai grandi spazi naturali; che paradosso che questo lavoro nasca in un loft di Manhattan.
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autore: A.Giulio Magliulo