Non capita spesso di captare tanta umiltà nella panorama musicale forse perché tanti, giunti all’esordio, credono che già dal primo disco possano far sfracelli. Non è il caso di Gianluca Centenaro, cantautore di Gallarate, poiché egli giunge all’opera prima addensando 10 anni di scrittura, dopo l’esperienza con i due progetti acustici Main Cent, Perfect Shiver e con la band La Sospeso, benché il suo vissuto annoveri un fitto palmares di riconoscimenti e concerti un po’ ovunque. Con i dieci brani dell’omonimo album, ha capito una cosa fondamentale: ovvero, che se tu operi con grande cuore ed anima, negli anni poi la gente lo avverte sicuramente strappando la lode a chi apprezza ed insegue nelle canzoni sincerità e passione e qui non ci vuole molto a percepirlo sin dall’introduttiva “E’ l’amore che resta-Annie e Franco”, ondeggiata da un’acustica sontuosa ed elegante. Ma Centenaro è “L’eccezione alla regola” perché intavolare canzoni con equilibrata sensibilità dovrebbe rappresentare la prassi rispettosa verso chi ascolta ed invece non è cosi scontato. A seguire, lancia in “#Realife” un’invettiva contro Social e vita irreale che sottraggono, con schizofrenica tagmania, emozioni e contatti veri. I due singoli estratti: “Principessa” e “Cervo ad agosto” ostentano sentimenti e situazioni contrapposte. Nel primo, vige l’esortazione a credere in noi stessi per finalizzare i sogni anelati, mentre nel secondo trasuda l’ironia di un tradimento estivo impensabile, effigiato con spensierato funky filo-reggaeton che splende di estate. Da qui si deduce che Gianluca racconta anche storie di altri e le accomuna con le sue in un fil-rouge emozionale e d’amore che si porta dietro e la splendida “Cuori semplici” lo certifica in pieno. Cambia registro con la danzereccia “Ragazza polaroid” e l’ascolto ne guadagna in freschezza, mentre l’humus ponderativo di “Mondo” e “Sofia” alza l’asticella di una scrittura stilosa e vibratile. In chiusura, si mette a nudo con la versione acustica di “Chi si accontenta gode”, in compagnia soltanto della sua chitarra per godersi uno sfizio in più. A conti fatti, “Centenaro” è un album miniato di tanti dettagli pregiati che non lo limitano nella classica sfera cantautorale ma sa dischiudere, altresì, nuovi boccioli ideativi, fioriti con vitale passione, permettendogli (cosi) di non scrivere mai una canzone simile all’altra. Buona la prima: chapeau !
http://www.gianlucacentenaro.com/
autore: Max Casali