Uno studio recente ha rivelato che nel lockdown è aumentato il consumo di musica. Però, visto il malumore che (tendenzialmente) serpeggia tra la gente, siamo sicuri che si è cibata di quella buona? In fin dei conti cosa stabilisce che trattasi di musica buona se i gusti sono personali? Già una risposta (ed un appello) urgente e convincente ce la fornisce il solo-debut-album “Musica buona” del rocker lombardo Dave Bolo (Davide Bolognesi), leader della cover-band This is the Foo (Fighters) e già voce dei Cinqueventi. Gli otto brani in elenco lanciano l’s.o.s. per salvare la musica di qualità, con l’intento di pungolare e donare “much fun” con l’impeto del rock verace. Accende la combustione con il singolo “Heavy rotation”, con tanto di deflagrazione all’entrata ed un’invettiva di sana pianta contro la musica fatta con lo stampino della quale, francamente, son sature le orecchie. E chissà che reazione avrebbe oggi un “Cristo moderno”: senz’altro sarebbe sconcertato ad assistere allo scempio che vede ed ode. Se “Cambierà” qualcosa, un po’ di merito spetterà al Nostro: quantomeno ci prova iniettando tutta la grinta possibile per tellurizzare anime assopite , con stilettate serrate e granitiche. Con “Sheyla” sembra tirare leggermente il fiato ma dura poco poiché la sua forza d’urto non può stagnare nell’anima e quindi torna a picchiar sodo nella punkeggiante “Stato alterato”: gran doppio senso per schiaffeggiare la condizione che ci fan vivere Lor Signori di palazzo nella realtà e nel cervello.. Ma, nel cosmo di un puro rocker, batte anche un cuore ballad: quello di “Occhi e sorrisi” puntati e diretti sempre verso obiettivi che meritano, come amore e persone autentiche. Tornano a ruggire alla grande le chitarre che, se dipendesse da Lui, non le stopperebbe mai con l’eloquente “Io (non mi fermo più)”, che suona come un dogma idealista e fedele alla linea. Insomma, il rock come “Paradiso eterno” non è un miraggio e né un abbaglio passeggero; nello specifico, l’artista agghinda con violini, cori e keyboards senza mai straripare nell’opulenza appariscente, grazie anche alla produzione di Max Zanotti (Deasonika , Casablanca) e al tocco di lodevoli musicisti come: Andrea Bevilacqua, , Katija di Giulio e le ugole di Cristian Doria, Chiara Faraoni e Francesca Pagano. Certo! Serve si’ il gioco di squadra ma, con un condottiero di razza come Dave, il galeone del rock prosegue la sua rotta inarrestabile.
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autore: Max Casali