Per il suo nuovo album, la blueswoman Elli De Mon ha scelto come etichetta la pisana Area Pirata e matrimonio più azzeccato non poteva esserci dato che sia l’artista che l’etichetta sono impegnate nella valorizzazione delle sonorità del passato. Questo nuovo disco arriva dopo altri sei dischi e un tour europeo dove la nostra ha riscosso un bel successo. “Countin’ The Blues”, inoltre, è stato suonato interamente dalla De Mon che si è espressa con chitarra rezofonica, batteria, campane, organo, sitar, dilruba e voce. Grazie anche al fatto che ha condiviso il palco con The Jon Spencer Blues Explosion, Reverand Beatman e Cedric Burnside, questo disco non solo recupera le radici del blues (anche al femminile), ma si spinge verso il punk/garage/blues più viscerale, se non necessariamente nella sostanza, almeno nello spirito.
I brani sono tutte delle cover ma che la De Mon è stata abilissima a personalizzare, ascoltare per credere “Shave ‘Em dry” di Lucille Borgan, con un bell’affondo di chitarra, che sconfina nel rock e una voce evocativa coma quella della PJ Harvey più sensuale della metà degli anni ‘90. Il brano fa il paio con la tirata, quindi garage-punk, “Downhearted Blues” di Alberta Hunter. Se con “Wayward Girl Blues” siamo dalla parti del pre-war blues, di Lottie Kimbrough, affascina la scarnificazione di “When the Leeves Breaks” di Memphis Minnie ed è struggente la versione che ci propone di “Blue Spiriti Blues” di Bessie Smith. Un lavoro fine, ben curato e altrettanto viscerale, per chi ama il blues, è un disco indispensabile!
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autore: Vittorio Lannutti