Sempre atteso, centralissimo in ambito elettronico con il proprio progetto solista, Alessandro Cortini precisa spesso che la sua musica ruota totalmente intorno all’espressione della propria interiorità e dei propri punti di vista sulle cose, in questo caso anche sull’esigenza di essere positivi, laddove la ricerca sui suoni – per cui a dirla tutta è nel numero di quelli che davvero da vent’anni orientano l’elettronica – è di volta in volta una pura conseguenza di necessità espressive e compositive, mai il contrario. Compositore autentico dunque, non interessato ad apparire innovativo ed originale a tutti i costi e anzi appassionato anche di suoni del passato, Cortini infatti affianca sovente agli echi moderni digitali, i più svariati suoni valvolari, materici – ‘Fiamma’, ‘Corri’ ed ‘Ecco’ – e ritmi spesso rapportabili al battito cardiaco, con ampi richiami a luminosi paesaggi interiori, ambient, come negli otto minuti della meditativa ‘Chiaroscuro’, o nella circolarità siderale, senza appigli di ‘Nessuno’ o ancora in ‘Verde’, esperienza ascensionale intensa, toccante e potente soprattutto nella seconda parte; in ‘Lo Specchio’ siamo invece prossimi ad una sonorizzazione di tipo cinematografica, psichedelica, piena d’inquietudine, tra Moroder e Simonetti, ed un clima ancor più teso emerge in ‘Sempre’, che assieme ad ‘Ecco’ guarda anche a pulsazioni industriali, su ritmi rallentati.
Il carattere sistematicamente circolare, ma sempre sottilmente cangiante delle musiche di Scuro Chiaro sembra assumere un senso filosofico: Eracito, ed il divenire come sostanza dell’essere; in un disco del resto di contrasti, di dualismi già dal titolo, Scuro Chiaro ci restituisce perfettamente la dimensione dell’artista nel presente, centrato in sé stesso, che comunica ciò che prova nel linguaggio della musica.
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https://cortini.bandcamp.com/album/scuro-chiaro
autore: Fausto Turi