Ancora non si è fatto a tempo a gustarsi I Love The New Sky, il quinto album da solista del frontman e cantante dei Charlatans, e Tim Burgess decide di regalare ai fan anche un EP, The Ascent of The Ascended, che in realtà è un corollario della quinta fatica solista recente del frontman il quale in queste ore ha annunciato il nuovo solo-album.
Infatti l’Ep contiene due soli pezzi inediti, e per il resto troviamo una sessione live per Paste Magazine con tre canzoni dal recente tour e album, appunto I Love the New Sky, e una track tratta dal ben noto repertorio Charlatans, ovvero The Only One I Know.
Assolutamente gradevole, e perfettamente confezionato, anche se non particolarmente di grido dunque, questo EP, anche perché la title track The Ascent of the Ascended, accompagnata anche da un gustoso video ironico dove Tim è protagonista assoluto, è in pieno stile psichedelico, come i Charlatans ci hanno abituato. Onirica, suggestiva, ipnotica, come del resto molte delle sue canzoni in formato band, che vengono in effetti dalla stessa recente produzione.
Un autentico contraltare, e davvero una sorpresa che giustifica l’EP collaterale, è invece Yours. To Be, solare, pop-folk, luminosa, ariosa, estremamente positiva, Yours. To Be è di una freschezza esplosiva, e nella sua semplicità fa da contraltare alla psichedelia dominante del mini-disco.
Progressive, invece, come nell’originale, è la notissima The Only One I Know, qui eseguita live in una versione forse un po’ stanca e ritrita.
L’EP può essere, per chi se l’è perso, certamente un’occasione per introdurre all’ascoltatore I Love the New Sky e incuriosirlo, perché le tracce 4-5-6 sono versioni live del recente disco, e nell’insieme fanno ben comprendere il talento artistico e la straordinaria capacità musicale di fondere i generi di questo autore forse troppo sottovalutato, anche se con i Charlatans ha scritto pagine straordinarie di carriera. Resta che The Mall e Laurie, fatiche soliste e anche frutto della discografia più recente, non fanno affatto desiderare i tempi vecchi, ma rilanciano Tim Burgess come autore innovativo e prezioso, laddove Undertow, a conclusione dell’EP, conclude il disco con una ballata senz’altro più tradizionale fatta di piano e chitarra e ritmi lenti, dal gusto veramente sixties.
Piccolo gioiellino senza pretese, The Ascent of the Ascended non darà nulla in più a chi ha in mano la discografia solista di Tim e soprattutto l’ultimo disco. Per chi invece lo conosce solo in versione Charlatans, l’EP pubblicato da Bella Union rappresenta sicuramente un ottimo biglietto da visita con la capacità di essere sintesi e fotografia del talento indiscusso dell’artista.
autore: Francesco Postiglione