Si potrebbe definire un matrimonio tra cantautorato e rock quello officiato, nel suo percorso musicale da 3 dischi a questa parte, dalla singer-speaker RadioTv Alteria (Stefania Bianchi, oggi in palinsesto a Virgin radio, dopo le esperienze a RockTv, Rai4, Rai5 e Radiofreccia ) nel quale, dopo la militanza nei NoMoreSpeech, opta per la strada solista liberandosi dai vincoli decisionali da condividere con altri componenti che (non è difficile immaginarlo) la limitavano come una tigre in gabbia. Dopo un paio d’album “Encore” e “La vertigine prima di saltare”, torna con i 10 pezzi di “Vita Imperfetta”, sostenuti alla produzione da Max Zanotti (già con Deasonika e Casablanca).
Tanto per cominciare, sfodera i primi due singoli estratti “Benvenuto bene” e “Apnea”, dal taglio micidiale e coriaceo nei quali, anche in episodiche decelerazioni, conserva integro il mordente che si prefigge, mentre nell’intensa ballad “Senso opposto” offre un’interpretazione toccante e robusta, come se in lei convivessero l’anima di Mina e l’abrasione d’ugola di Robert Plant. Riaccende subito il motore graffiante con la martellante “Zero necessità” perché circola aria di “Guerra” (il nuovo singolo: e siamo al terzo!) , nel quale l’unica battaglia che valga la pena di sostenere è quella di perseguire l’autenticità migliorativa dell’essere. Quindi, niente scusanti e “Nessuna pietà” per chi si tira indietro. Alteria te lo spiega senza mezzi termini: chi alza bandiera bianca (o bluffa) è fuori dai giochi. Diretta, irruente, con veemenza sottopelle, la Nostra non usa “Armi a doppio taglio”: sarebbe come tradire il suo effluvio ideologico difeso a spada tratta, sostenuto da un macro genere permeato di rock in ogni poro, in ciascun anelito che conta. Non devi aver “Paura di niente” per giungere al traguardo di “Vita imperfetta”: un disco quadrato, credibile, prorompente, dall’intenzionalità risolutiva, che Alter(i)a con mira altruistica. Non capita tutti i giorni.
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autore: Max Casali