Un omaggio al country di Nashville (di John Prine) e al rock-folk statunitense.
Tra brani originali e cover, Kurt Vile pubblica con eleganza ed equilibrio l’EP “Speed, Sound, Lonely KV” (Matador), un lavoro tanto godibile quanto perfetta compagnia “on the road”.
Apre il disco “Speed Of The Sound Of Loneliness” del compianto maestro Prine, un primo omaggio che con rispetto e malinconia oltrepassa il confine della vecchia frontiera per marcare con compostezza le praterie di fine millennio.
Non differente sorte spetta alla “Gone Girl” di Jack Clement, sebbene (forse) più radicata nelle originali matrici.
“Dandelions” frattura il suono ricordando a Vile di essere compositore di talento e il “Wagonwheel Blues” dei The War on Drugs.
Torna Prine con “How Lucky”, non più come solo autore ma come co-esecutore; il brano, originariamente pubblicato dallo stesso Prine nel 1979 su “Pink Cadillac”, acquista qui nuovo fascino nel gioco di chitarre e voci di due generazioni unite dalla medesima passione.
Congedano i 23 minuti circa dell’EP, l’altro inedito “Pearls” che certifica il titolo di Vile di autore di talento tanto quanto quello di rispettoso e bravo interprete giustamente espressa in “Speed, Sound, Lonely KV”.
autore: Marco Sica