Il silenzio dei Puscifer dura dall’uscita dell’acclamato Money Shot, terzo album studio del 2015. Cinque anni dopo Maynard James Keenan dei Tool e degli A perfect Circles e Carina Round, lanciano Existential Reckoning per la label Alchemy Recordings.
L’album è da ascoltare ad un consistente volume poiché immersivo, pervasivo, incisivo, apocalittico.
I Puscifer con sonorità non più intricate del solito ci danno l’occasione per ballare o meglio calpestare, questo 2020 appena concluso. Ci raccontano una perfetta apocalisse travestiti da Kraftwerk, si muovono tra città stracolme di persone “mascherate”, lande desolate, crateri più o meno terrestri .
Melodie elettroniche/robotiche, nei suoni e nei video ricordano il misticismo scientifico degli anni ‘80, tocchi glam in The Underwhelming si fondono al rock. Quell’alone mistico tipico mainardiano si tinge di una coltre futuristica sofisticata.
L’album ha temi ricorrenti di stile, le tracce scorrono in modo fluido e continuativo e contemplativo e potrebbero non accontentare i fan del rock più puro.
Voci spesso in secondo piano, a eccezione la melodiosa-disturbante di UpGrade e Bullet Train To Iowa. Ogni brano ha un dettaglio caratteristico. Tra gli imperdibili Apocalyptical, A singularity, Personal Prometheus su tutte, intro ultra moderna, elettronica procede come nenia in chiave moderna, racconto antico che inserisce il canto femminile come sdoppiamento della principale voce. Differentemente dall’album precedente la voce di Carina Round è meno protagonista, probabilmente è questa l’unica pecca.
L’album si lascia ascoltare, il bilanciamento tra gli elementi moderni e retrò lo rendono un multidimensionale, un racconto volto al nostro giudizio esistenziale.
autrice: Noemi Fico