Non delude le aspettative “Gaia“, il quarto album rilasciato da Blank Banshee, pioniere della vaporwave. Anche questo album, come i precedenti, è caratterizzato da atmosfere cupe e futuristiche. Se non conoscete il genere lo apprezzerete sicuramente per le sonorità che ricordano quelle dei ben più noti Massive Attack. Ma attenzione però la similitudine con il gruppo di Bristol ha solo un’utilità didascalica cioè serve ad avvicinare chi, per la prima volta, si accosta a quello che non è solamente un genere musicale ma anche una subcultura. La vaporwave, infatti, affonda le sue radici nella cultura universitaria cyber punk dell’America degli anni ’90. Ma è all’inizio dei primi anni del 2000 che la vapor si forma, inizialmente come meme e poi come genere musicale ed estetico. Blank Banshee è tra i primi ad aver traghettato il meme nella sua forma musicale fondendo le atmosfere rarefatte con la trap e l’elettronica e “Gaia” è la sua naturale evoluzione, lo step successivo del movimento. L’album inizia con un sound soave come per altri brani presenti nel disco ma non mancano i classici suoni da suoneria del cellulare, tipici tratti distintivi del genere; come se Vangelis giocasse a un coin-op. La seconda traccia, “Mindtrap” ha un sound hip hop che si trasforma subito in rave. “Bluemarble“, invece, ha forti richiami ai suoni etnici e ambient. “Mythril” sembra quasi un midi celtico, una Enya postumana. “Chlorine” è una dark vapor stile Massive. “Neogeo” sembra essere il brano manifesto dell’album; un richiamo alla nostalgia per una natura che non esiste più. Di sicuro il più melodico. Con “Found my death” la matrice dubstep si sposa con vaporwave e hip hop. Il disco si chiude con “Escape” che ci ricorda della pericolosità dei tempi che stiamo vivendo e della necessità di fuggire dalla trap-pola della frenesia tecnocapitalista.
https://www.blankbanshee.com/gaia
autore: † シ NETSC∀PE †