Un’edizione a trazione femminile è la settantasettesima della Mostra del Cinema. La ripresa è donna. Parola del presidente Barbera di Michela Aprea.
Un’edizione a prevalenza femminile è quella che caratterizza la Mostra del Cinema di Venezia 2020. Sarà dal vivo, in presenza, per una ripresa dall’emergenza COVID-19 che ha pesantemente colpito il settore. Madrina dell’evento, che si terrà tra il 2 e il 12 settembre, l’attrice Anna Foglietta. Presidente della Giuria l’australiana Cate Blanchett.
Foltissima la presenza femminile, nelle giurie, mai viste tante donne prima, ma anche tra le registe in concorso. Tra queste Emma Dante con il suo “Le sorelle Macaluso”, tratto dall’omonima piece teatrale e Susanna Nicchiarelli con “Miss Marx”.
Tra le giurate, affiancheranno Cate Blanchett la regista e sceneggiatrice austriaca Veronika Franz; la cineasta inglese Joanna Hogg, l’attrice francese Ludivine Sagnier cui si affiancano lo scrittore Nicola Lagioia, e i registi Christian Petzold e Cristi Puiu. A loro il compito di assegnare i Leoni d’Oro (miglior film, migliore regia) e le coppe Volpi (per l’interpretazione maschile e femminile e i premi: per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.
A trazione femminile anche la giuria di Orizzonti, sezione celeberrima del festival presieduta quest’anno dalla regista, sceneggiatrice e attrice francese Claire Denis. Con lei, la regista Francesca Comencini; la produttrice statunitense Christine Vachon, il regista spagnolo Oskar Alegria e il produttore israeliano Katriel Schory. La presidenza del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro è affidata invece ad uomo, il regista, sceneggiatore e musicista Claudio Giovannesi, coadiuvato dal direttore artistico del Festival del film di Marrakech, Remi Bonhomme e la produttrice tunisina Dora Bouchoucha. La regista e sceneggiatrice statunitense Celine Tricart è la presidente della giuria della sezione Venice Virtual Reality, dedicata esclusivamente ai progetti immersivi in realtà virtuale (video 360° e opere interattive 3DOF e 6DOF).
Al femminile anche l’assegnazione dei Leoni d’oro alla carriera, assegnati alla regista Ann Hui e all’attrice Tilda Swinton.
Fra gli eventi speciali delle Giornate degli Autori, il film “Nilde Iotti, il tempo delle donne”, del regista Peter Marcias. Prodotto da Mario Mazzarotto per Movimento Film e Ganesh Produzioni e distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, protagonista d’eccezione è Paola Cortellesi per un lungometraggio in cui le scene di fiction si alternano a immagini di repertorio, testimonianze dirette, ricordi di personaggi illustri, come già accaduto per la fiction 2Storia di Nilde” trasmessa lo scorso inverno dalla Rai e interpretata da una strepitosa Anna Foglietta nei panni di Iotti.
Ad inaugurare la kermesse, in una visione pre-apertura in programma il primo settembre, Daniele Segre con il suo “Molecole”, documentario sull’esperienza del lockdown a Venezia. Tra febbraio e aprile scorsi, il regista è rimasto bloccato nella città lagunare a causa del dilagare del virus e delle misure di contenimento del contagio intraprese. Stava lavorando a dei progetti per il teatro e il cinema, ma è stata la città sull’acqua, la città paterna a rapirlo. La pandemia ha trasformato il capoluogo veneto, riconsegnandolo al suo stato naturale ma ha anche riconsegnato il regista alla sua storia personale e familiare, al rapporto col padre, deceduto dieci anni prima.
“Per fare un film – ha affermato il regista – bisogna pensarlo, scriverlo, organizzarlo, girarlo. Per “Molecole”non c’è stato nulla di tutto ciò. Non mi sono nemmeno accorto di girarlo. L’ho vissuto ed è uscito da solo, in un tempo e una dimensione che non potevo prevedere. “Molecole” è sgorgato. Come l’acqua. Poterlo presentare come film di pre-apertura della Mostra è per me un grande onore, il modo migliore per ringraziare la città che lo ha fatto nascere”.
Un grande risultato quello della realizzazione in presenza della settantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, per nulla scontata: “è un segnale di fiducia e di concreto sostegno al mondo del cinema e dell’industria audiovisiva – ha affermato il presidente Alberto Barbera – duramente colpiti dalla diffusione del virus e dalle sue drammatiche conseguenze: le lavorazioni sui set interrotte, l’uscita dei film rimandata, le sale cinematografiche chiuse, migliaia di posti di lavoro a rischio, in un settore non secondario per la cultura e l’economia mondiale. Sino a poco tempo fa, anche la certezza di poter tener fede all’appuntamento con la Mostra veneziana era tutt’altro che scontata. Ma molti cineasti si erano rimessi al lavoro per completare i film incompiuti, e la macchina organizzativa del festival si è rimessa in moto per essere pronta all’appuntamento”. E per chi non potrà essere al Lido, non resta che lo streaming. Fuori Concorso e in apertura “Lacci” di Daniele Lucchetti, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone.