Disco d’esordio ambizioso per i Talk to Her, che presentano un affresco epico e drammatico tutto incentrato sul tema dell’amore, che in dieci tracce dissezionano nei suoi vari aspetti – soprattutto il suo potere salvifico in un Mondo ostile e deludente: ‘Truth‘, ‘ Hollow‘ ed ‘Ibisco‘ – per un disco new wave elettrico molto serrato, teatrale, frontale, dai toni sempre alti e dalle tinte scure.
Il quartetto padovano padroneggia la materia electro wave con piglio internazionale complice una produzione all’altezza, andando a cucire tra i suoni valvolari della prima ondata storica anni 80 ed il recente ritorno di questa musica in forma più elettronica, dai suoni lucidi.
Ne viene fuori un album assolutamente monolitico, romantico, enfatico e ballabile, in cui la tessitura digitale avvolge le canzoni con una patina glaciale, inumana, contrastata dall’elemento umano, ossia il calore della voce del cantante, in una tensione che non trova soluzione, e che viene anzi rilanciata dagli affilati videoclip in bianco e nero di ‘Ibisco’ e ‘Zodiac’, diretti da Daniele Bagolin.
Mancando la possibilità, ma a quanto pare in questo caso anche l’intenzione, di provare ad apportare una qualsivoglia innovazione estetica in un genere musicale così ampiamente codificato, ecco che Love will Come Again gioca tutto sulla narrazione, sulle emozioni presupponendo che si accetti la sfida di un’immersione totale nel clima acido, asfissiante, struggente delle canzoni, e tuttavia ugualmente importante appare nel disco la fisicità, che sta nella danza, nel movimento, nel contatto, nel gesto che completa il pensiero, come sottolineato in alcuni passaggi dei videoclip.
Il disco si chiude con ‘Confessions‘, provvidenziale momento di alleggerimento e decompressione che dell’amore sembra celebrare il mistero: l’impossibilità di farne a meno, l’impossibilità di venirne a capo.
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autore: Fausto Turi