Il progetto già di per sé ambizioso degli Underworld, mai così produttivi come negli ultimi anni, di pubblicare sul loro sito dal novembre 2018 in download e streaming una canzone a settimana, acquisisce una ulteriore svolta con la pubblicazione, di recente, del cofanetto in 7 cd contenente più di 5 ore di musica, per un totale di 38 tracce. Drift, questo il nome del progetto, è andato avanti per 52 settimane, ed è stato la loro seconda produzione seriale dopo la serie Riverrun del 2005-2006.
Ora, dopo circa un anno dal primo lancio, con il disco Drift Series 1 gli Underworld regalano altre 10 tracce, in quella che definiscono Sampler Edition.
Di Karl Hyde e Rick Smith si è già detto tutto il possibile, e difficilmente i loro nuovi lavori potranno arrivare alle vette degli anni ’90 (che non consistono soltanto in Born Slippy): tuttavia in questa serie infinita di canzoni, così come nella reductio di 10 tracce su cui ci concentriamo noi, si possono apprezzare i momenti di stile più vicini alla psichedelia anni ’70, come in Custard Speedtalk (quasi una canzone “normale”, molto suonata e cantata, piena di melodia, che si rivela essere uno dei momenti migliori del disco), che ricalcano un cammino intrapreso negli ultimi anni di cui è segno anche l’album registrato l’anno scorso in collaborazione con Iggy Pop.
Non troveremo dunque brani che fanno saltare dalla sedia o che rendono impossibile lo stare fermi e non ballare, ma piuttosto improvvisazioni elettroniche che assomigliano più a colonne sonore per film o documentari non ancora realizzati, come per esempio This Must Be Drum Street, ritmatissima, lobotomica, molto eighties, colonna sonora azzeccata per una immaginaria car race.
A ricordare gli Underworld più ballabili e techno ci pensa Listen to their No, mentre Border Country ha una base ritmica jungle ben nota a chi ama il duo elettronico tra i più longevi della storia, mentre meno convincenti sono episodi come S T A R, un breakbeat piuttosto rappato più che musicato, ma anche questi fanno parte delle infinite variazioni e sfumature di un disco collezionato intorno a 52 settimane di canzoni.
Hyde e Smith hanno ovviamente fatto le cose in grande per questa raccolta che riunisce il lavoro di un anno, e dunque c’è anche un Blu-ray, con i video lanciati di settimana in settimana su You Tube, e un libretto a colori di 80 pagine nell’edizione da cofanetto con ben 7 cd. Autocitazioni? Con 38 tracce è più che possibile. Ma considerando che gli Underworld sono attivi da fine anni ’70, che sono stati prima pionieri e ora classici del genere, direi che se lo possono permettere.
autore: Francesco Postiglione