Alessio Antoni, compositore elettronico originario di La Spezia, propone “The Substance of Perception”, album di debutto con lo pseudonimo NERATERRÆ.
Il nuovo lavoro è stato pubblicato lo scorso 26 aprile attraverso la label canadese stanziata a Berlino Cyclic Law Records, etichetta assai nota per gli appassionati di sonorità ambientali all’interno di cornici marcatamente oscure.
L’autore ha infatti le idee ben “chiare” e si inserisce apertamente in quel filone oggi comunemente identificato come dark-ambient con evocazioni tenebrose da girone dantesco dai tratti ombrosi e dilatati, ritualismo esoterico e un’estetica sonora ben definita da una spiccata alternanza tra stati di quiete e trepidazione.
Il disco è costituito da sette composizioni curate interamente da Antoni con l’ausilio di mirate collaborazioni insieme a musicisti navigati e in buona parte orbitanti la label nordamericana che si inseriscono perfettamente nel processo di stesura delle enigmatiche songs e in alcuni casi vanno a incidere fortemente il profilo e i caratteri delle tracce, la circostanza più tangibile e simbolica è rappresentata dalla voce di Alexey Tegin, al secondo brano ‘To Reveal The Unseen’.
Ma non è l’unico caso, ciascuno dei sette componimenti riceve un concreto orientamento ben definito dai tanti ospiti tra i quali troviamo Northaunt, Treha Sektori, New Risen Throne, Flowers For Bodysnatchers, Xerxes The Dark, Taphephobia, Ugasanie e Infinexhuma.
Non ci troviamo propriamente in un ambito particolarmente sperimentale e le iperbole sonore prendono direzioni quasi sempre lineari con le textures meditative sospese nell’atmos e spesso scortate da voci misteriose – soprattutto nella prima parte – appoggiate su disturbi, micro-noise e con la presenza costante di pronunciati riverberi allo scopo di scavare nuovi spazi sempre più in profondità all’interno del mix, che in linea di massima è ricavato da parti ambientali più o meno classiche, vapori di droni e soundscapes che in talune combinazioni o stratificazioni riescono addirittura ad estrarre dei lievissimi accenni melodici.
Un disco di genere, come si diceva in precedenza, dove il pezzo forte non è certamente rappresentato dalla varietà bensì dall’attitudine e dalle visioni di NERATERRÆ nel proporre con convinzione il proprio lavoro, considerando che il tutto è stato ben orchestrato dal musicista che ha curato tutti i dettagli della produzione eccezion fatta per la copertina realizzata da Jean-Baptiste “Nihil” Mouton e Daria Endresen.
Autore: Luigi Ferrara