Dietro il monicker Crimea X si celano due personaggi già ben noti alle cronache musicali nostrane: Jukka Reverberi dei Giardini Di Mirò e Dj Rocca (Ajello, Maffia Soundsystem) e se il primo non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni per i nostri lettori post-rockofili, forse è bene spendere qualche parola in più per Dj Rocca, al secolo Luca Roccatagliati, eclettico musicista, dj e producer che vanta collaborazioni prestigiose all’interno del variegato mondo break-beat e drum & bass, da Howie B a Dimitri From Paris, da Daniele Baldelli ai Jazzanova.
Il producer norvegese Bjorn Torske poi, considerato un ‘godfather’ della scena elettronica scandinava (Biosphere, Royksopp), conferisce ulteriore valore aggiunto alla già di per sé preziosa proposta, amalgamando il tutto in un lavoro che giocando su vari toni risulta alla fine caldo e perfino nostalgico, rievocando i sani principi dell’idm che incontra il dancefloor dei nineties al netto di tentazioni smaccatamente commerciali.
E quando si tratta di fuoriclasse il rischio di alcuni interventi a cassa dritta o di certe freddezze analogiche di epoca ancor più remota non inficiano sul risultato finale, sempre compreso tra sonorità retro futuriste che furono, malinconie non certamente darkwave ma sicuramente technopop, di quello migliore e quell’approccio intelligente, anti-intellettuale, descrittivo e paesaggistico che l’elettronica non dovrebbe mai perdere, anche quando rischia di far muovere troppo il piedino, il che è una vera benedizione (anche se riuscire a trasmettere il concetto che ‘certa’ dance a volte è così avanti rispetto a ‘certo’ rock è impresa ardua in certe frange di conservatori all’ultimo stadio).
I Crimea X rappresentano una tra le cose migliori che sia capitata alla club music di casa nostra.
autore: A.Giulio Magliulo