Saranno dannatamente retrò i tre norvegesi ma il loro sound è ancora affascinante. Difficile parlare male e trovare difetti nei dischi del gruppo scandinavo il quale prosegue nel percorso di progressione del proprio sound. Non si può non riconoscere loro una professionalità e una cura certosina nel preparare i dischi, cosa dovuta ad una disciplina che consiste nel frequentare lo studio per otto ore al giorno, eper cinque giorni la settimane, come degli impiegati; o meglio degli artigiani. Ecco loro sono dei veri e propri artigiani che quasi sempre diventano artisti.
È da circa quindici anni che i Motorpsycho hanno lentamente e progressivamente intrapreso un percorso che li ha portati prima verso il metal psichedelico, quindi verso il metal-progressive poi verso il progressive più puro per poi approdare nell’attuale groviglio di sonorità sicuramente progressive ma che se da un lato continuano a incrociare il metal dei primordi, dall’altro guardano a delle evocazioni da flower power e psichedeliche.
“The crucible” è composto da tre brani racchiusi in 41 minuti. Si parte con gli otto minuti e tre quarti di “Psychotzar”, che ha un intro sabbathiano, con tanto blues-rock sullo sfondo, per poi progredire verso lidi tanto psichedelici quanto grevi caratterizzati da un cantato melodico. I quasi undici minuti di “Lux Aeterna” è una mega ballatona electro-acustica con tante frecce al suo arco. Molti i cambi di registro stilistico, a volte improvvisi e altre no, grazie ai quali si possono fare degli splendidi viaggi. La title-track, forte dei suoi venti minuti è una mega ballatona forte della perfetta crasi tra progressive e psichedelia. Si tratta di un brano in progress che si intensifica, anch’esso caratterizzato da cambi di registro stilistico, da vari stop’n’go e da un ritmo spesso veloce e vorticoso che approda verso quello che ormai potremmo definire il marchio di fabbrica del trio di Trondheim.
Proprio un bel sentire, a prescindere se si è particolarmente appassionati da certe sonorità, perché come sempre nei lavori dei Motorpsycho si percepisce il senso di un viaggio musicale, che non può finire mai!
http://motorpsycho.no/
https://www.facebook.com/motorpsycho.official/
autore: Vittorio Lannutti