Hanno approfittato del Record Store Day (7 maggio) per togliersi un sassolino che evidentemente volevano da tempo togliersi dalla scarpa: Tom Smith (voce, chitarra e pianoforte), Edward Lay (batteria), Russel Leetch (basso, chitarra acustica, sintetizzatori e backing vocals), Justin Lockey (chitarra, sintetizzatori) e Elliott Williams (chitarra, pianoforte, sintetizzatori e backing vocals) hanno tirato fuori dalle prime sessioni di registrazione di Violence, il loro ultimo disco, queste Blanck Mass Sessions, ovvero i remaster dei pezzi di Violence nella loro forma originale così come pensata dal produttore Benjamin John Power, noto appunto come Blanck Mass.
In Italia nella prossima estate per proseguire il tour di Violence (due volte, il 16 giugno alla Visarno Arena di Firenze nell’ambito del Firenze Rocks e il 12 luglio al Parco San Giuliano di Mestre per l’Home Venice Festival), probabilmente gli Editors anche in queste due tappe allestiranno dal vivo la versione Blanck Mass di qualcuna delle loro canzoni dell’ultimo disco, visto che non sono nuovi a offrire variazioni sul tema nei loro live.
Appaiono in The Blanck Mass Sessions quasi tutte le canzoni di Violence: (escluse No Sound But The Wind e Belong) e in aggiunta (anche per alimentare vendite e curiosità) c’è un nuovo pezzo inedito, Barricades, che però non è il pezzo per cui il disco sarà ricordato.
Piuttosto, appare il diverso lavoro su alcune canzoni, come in Counting Spooks, dove è più forte l’impatto elettronico e il ritmo, assente o quasi nella versione originale. Qualcosa di diverso si percepisce anche in Cold o nella title track, che acquisiscono forma più rough e elettro, ma nel complesso un non-fan non distinguerebbe troppo in Magazine o in Nothingness l’originale dalla versione remixata. E nel caso di Darkness on the Door la canzone ci va anche a perdere.
Allora perché questo disco? Nel 2017 gli Editors si erano affidati prima a Blanck Mass, poi era subentrato Leo Abrahams e i pezzi di Violence erano stati pubblicati secondo il lavoro a strati fatto dai due. Ma secondo Tom Smith i pezzi originalmente nati con Power meritavano una riedizione: ”Quando abbiamo chiesto a Ben di lavorare su Violence gli abbiamo lasciato la massima libertà. Ci sembrava stupido imporgli dei limiti o indirizzarlo verso qualcosa, visto che è in grado di donare un sound decisamente particolare a tutto quello che tocca… quindi lo abbiamo lasciato fare. E questo è il risultato, una versione molto viscerale del nostro album”.
Che sia promozione, propaganda, operazione commerciale, ai fan ormai planetari della migliore band new wave di questi anni piacerà divertirsi a “trovare le differenze” fra le due versioni. Spiace e delude un po’ invece quello che doveva e poteva essere il senso del disco alternativo, ovvero l’inedito nuovo, non alla stregua dei pezzi trainanti degli Editors. Vedremo se dal vivo sapranno farlo rinascere come è successo per tanti altri loro brani. The Blanck Mass Sessions resta un’occasione appunto per poterli apprezzare dal vivo ancora, anche in Italia.
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Tracklist:
Barricades
Cold
Hallelujah (So Low)
Violence
Darkness At The Door
Nothingness
Magazine
Counting Spooks
autore: Francesco Postiglione