A quindici anni dallo splendido “Tutto l’amore che mi manca”, la cantautrice toscana torna a farsi produrre un lavoro da John Parish. Anche in questo caso il risultato è ottimo. Nada ha trascorso un mese presso il Playpen, uno studio di registrazione a Bristol, dove oltre ai suoi amici musicisti, è stato frequentato da Howe Gelb e Pete Judge dei Portishead, che ha suonato la tromba in tre canzoni. A differenza di altri lavori questo disco ha soddisfatto pienamente Nada che come sempre si presenta in modo molto generoso esponendo le sue sensazioni, i suoi umori e i suoi sentimenti. Così il momento difficile è diventato un momento positivo, dato che i dieci brani in scaletta sono tutti espressione di quello che questa donna sta vivendo, come sempre in modo libero e indipendente e con l’attitudine di chi inizia a fare i conti con il suo passato, come dimostrano le due canzoni dedicate alle figure genitoriali: la ballata de “All’ultimo sparo” e la struggente “O madre”. Con “Un angelo caduto dal cielo” Nada ci regala un intenso blues circolare, melodico e lento brano che fa il paio con la title-track e da contraltare al penetrante rock di “Dove sono i tuoi occhi”. Mai come in questo caso Nada ha dimostrato prima di tutto a se stessa di essere resiliente.
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autore: Vittorio Lannutti