Lontana dai tòpoi psych-rock statunitensi, la profondità dei suoni nell’ultimo lavoro dei Toy allarga lo spettro di possibilità per una moderna psichedelia inglese.
Happy In The Hollow maneggia materia pop dreamy shoegaze intessendo trame sintetiche basate su ipnotici battiti kraut-wave, accelerazioni organiche e oscillazioni siderali.
Si possono così ritrovare in ordine sparso l’indolenza dei Jesus & Mary Chain e i synth infiniti dei Floyd di Welcome To The Machine, pulsanti bassi post-punk e i beat ostinati dei Neu, gli Hawkwind e il miele acido dei Byrds.
Non siamo lontani dalle luminose visioni del 2016 dei Cavern Of Anti-Matter in questo disco accattivante che nel suo essere nuovo rievoca antichi profeti.
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autrice: A.Giulio Magliulo