Pochissimi mesi dopo Scaleno, dalla colorata copertina, ecco a sorpresa un nuovo disco di Enrico Bosio, contenente 9 canzoni incise con un telefono portatile in una dimensione domestica, minimale – a cominciare proprio dalla copertina – in cui sembra riconoscersi molto l’inquieto e trasformista cantautore indipendente ligure, che negli anni passati abbiamo imparato a conoscere nella veste post rock personale, fuori regime.
‘Riserbo‘ e ‘Distacco’ sembrano le canzoni manifesto di questa fase, frutto forse di una difficoltà di riconoscersi nel paesaggio circostante e al contempo del tentativo di ritrovare la propria dimensione nell’interiorità, e nell’eliminazione del superfluo, del chiasso circostante, mentre c’è indubbiamente una ricchezza nelle cose non dette: “Le parole come barche sottili (…) hanno spazi vuoti attorno (…) io sento il desiderio di non dire fino in fondo di lasciar le foglie al vento…”, canta Enrico Bosio in ‘Segreto’.
Quella di Discreto è infatti un’incisione grezza, in cui la voce, catturata nell’aria, diviene fondale, eco quando la musica si fa elettrica – ‘Segreto’, ‘Distinguo’ – e tuttavia in qualche modo nel disco non si percepisce mai approssimazione, né la mancanza di qualcosa: pieno di musica, con varietà di atmosfere e con gli strumenti di volta in volta necessari, Discreto si delinea intorno ad una poetica intima che non deve assolutamente perdersi nella confusione, né depotenziarsi nella troppa cura estetica, tipico vizio moderno.
Poesia, blues, minimalismo, dietro cui c’è anche la celebrazione del centenario della nascita dello scrittore americano J.D. Salinger, sempre ostinato nella sua esistenza nel rifiutare certe lusinghe della vita pubblica.
Discreto è un disco concettuale e musicale al contempo, non in discontinuità con la discografia precedente di Enrico Bosio, che tuttavia concretizza e libera un’esigenza espressiva nuova; probabilmente ancora una volta difficile da ricevere per una scena indipendente italiana distratta, chiassosa – appunto! – e conformista, che sembra lasciarsi attraversare da qualunque cosa senza scuotersi minimamente, con logica commerciale. Un disco che speriamo di poter ascoltare dal vivo.
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autore: Fausto Turi