In magnifica parata sfilano davanti ai nostri occhi i re della house di Chicago. Non manca proprio nessuno: ecco Reese & Santonio con le hits “The sound” e “Rock to the beat”; incede Marshall Jefferson sotto le vesti raffinate di Jungle Wonz e sotto quelle più sgargianti di Hercules 7; Joe Smooth in “Promise land (club mix)” traccia le coordinate per la fusione tra deep house e pop music; Frankie Knuckles e Jamie Principle scandalizzano i presenti con i palpeggiamenti sexy di “Your love” e “Baby wants to ride”; Cassio Ware, Chip E & The O.G.’s si riscaldano i piedi sul beat ultra-funky di “I wanna see you freak (like dis)”; Derrick May alias Rhythim is Rhythim si scatena con “Strings of life” e “It is what it is”; Blaze esibisce le nobili insegne di “Whatcha gonna do” e “If you need should a friend”; Mr Fingers partecipa con la versione strumentale di “Can you feel it”; KC Flightt propone l’esperimento jazz-house di “Let’s get jazzy” e poi ancora seguono Master C&J, Cajmere, Romanthony, Todd Terry, Robert Owens, Sterling Void, Mike Dunn, Kerry Chandler, Kym Mazelle, Terry Hunter…..
La regale sfilata procede in direzione della Sacra Consolle dietro la quale giganteggiano i due Masters At Work Kenny Dope e Little Louie Vega; due ali di folla danzante si aprono al passaggio del corteo come le acque del Mar Rosso di fronte a Mosè.
Autore: Guido Gambacorta