Si ripropone l’annosa questione di quanto la disponibilità economica e le capacità produttive, in termini di supporto tecnico e artistico, incidano sulla bontà del prodotto finale. Indubbiamente, in assenza di spunti artistici, anche Re Mida avrebbe difficoltà a cavar fuori una sincera produzione musicale, restando un punto di partenza imprescindibile la scintilla di creatività.
E così che dopo un lustro da “You’re Dead” e dalle discussioni nate intorno a esso, Flying Lotus (Steven Ellison) dà alle stampe “Flamagra” (Warp Records).
Basterebbe la visione del solo video di “Fire Is Coming”, con la partecipazione illustre di David Lynch, per centrare appieno quanto sopra espresso, dato l’evidente interrogativo legato al senso e al valore dello stesso (i soldi si possono permettere anche simili capricci). A ciò si aggiungano le ulteriori collaborazioni eccellenti, in ordine di apparizione, di Anderson .Paak, George Clinton, Yukimi Nagano dei Little Dragon, Solange, Tierra Whack, Denzel Curry, Ishmael Butler dei Shabazz Palaces, Thundercat, Toro Y Moi e Solange, per ventisette tracce che diventano enciclopedicamente cinquantaquattro per due ore e un quarto di musica nella versione deluxe.
“Flamagra” è, quindi, un lavoro dalle importanti aspettative, che non deludono se si è alla ricerca di una sicurezza sonora di qualità, senza eccessi né eccessive sperimentazioni, in una miscellanea che vede spaziare dall’elettronica nera al jazz, al trip hop, ai rigurgiti soul e funk e a tutte le diramazioni di genere e di generi.
Figlio d’arte o meglio pronipote d’arte Ellison è (appunto) pronipote di Alice Coltrane e di John Coltrane oltre a essere cugino del musicista Ravi Coltrane.
Con un simile lignaggio commettere passi falsi è sacrilegio (sebbene il mondo dell’arte e della musica ci abbia abituato a simili scivoloni) e a ben ascoltare già il triduo d’abbrivio composto da “Heroes”, “Post Requisite” e “Heroes In A Half Shell” disegnano scenari da astronauta della musica, prima che “More” introduca, con Anderson .Paak, l’apparizione esterna sublimata (a parere di chi scrive) dal fuoco di “Burning Down House” in cui Clinton mette a suo modo ordine gettando benzina priva di ottani e pronta alla detonazione, complice la collaborazione in fase di scrittura di Brandon Coleman e Thundercat.
Tra esse le ramificazioni di “Capillaries”, con la familiarità del riff di piano sul claudicante ritmo percussivo.
“Spontaneous“, con alla voce Yukimi Nagano, accomoda l’ascoltatore su morbidi cuscini che coprono le spigolosità e le irregolarità delle ritmiche, per una formula “accomodante” che si replica nel corso dell’intero lavoro anche quando l’assenza di voce (come nella strumentale “Takashi“) lascerebbero presagire un più ostico ascolto), sino alla “scalata” con il fido Thundercat che conduce alla terra della dolcezza di Solange e alle sue visioni.
“Flamagra” è, quindi, un disco figlio del suo tempo, delle sue possibilità e di ciò che porta in dote, un disco che cerca di volgere uno sguardo verso il futuro, sin dalla copertina, ma senza spingere mai troppo oltre i limiti … nel rischio dell’ignoto.
https://flying-lotus.com/
https://flying-lotus.warp.net/release/129090-flying-lotus-flamagra
autore: Marco Sica