Dopo un primo album apprezzato da critica e pubblico, dal titolo Italia a Mano Armata, che rileggeva i classici di Morricone, Bacalov, Trovajoli, Micalizzi ma anche un pezzo di Ornella Vanoni come “L’Appuntamento” con il contributo della voce di Roberto Dell’Era degli Afterhours; e dopo una stagione di concerti tra l’Europa e l’America – tra l’altro sono stati chiamati a suonare live negli studi californiani della KCRW radio ed oggi si apprestano a fare un nuovo tour negli Usa – i Calibro 35 pubblicano il loro secondo album dal titolo “Ritornano quelli di…Calibro 35” sempre all’insegna di un’operazione vintage che ci introduce nel mondo della musica italiana da cult-b-movie anni ‘70.
«Nell’Italia di quegli anni la produzione cinematografica era molto più consistente di quella attuale. Succedeva che anche i film a basso budget richiedevano colonne sonore originali. Così compositori giovani, ma di altissimo livello, venivano chiamati a scrivere in breve tempo musiche funk e jazz per accompagnare le pellicole in produzione… .
L’idea è venuta fuori due anni fa. I Calibro 35 sono nati per rendere omaggio agli anni d’oro delle colonne sonore italiane, presentando il proprio approccio fatto di rigore, rumore ed improvvisazione. La cosa che ci ha spinto ad unirci in questo progetto è stata la constatazione molto semplice che una delle cose di cui tutti siamo orgogliosi come italiani è il patrimonio cinematografico che va dagli anni ‘50 ai ‘70, comprese le colonne sonore. Abbiamo quindi pensato e deciso che sarebbe stato interessante riprendere in mano un repertorio così importante ed unico nel panorama mondiale. E’ un’idea che era nell’aria da molto tempo un po’ ovunque, ma stranamente nessuno l’aveva fatto prima, o almeno non con questo tipo di attitudine fra il filologico e l’innovazione. E allora lo abbiamo fatto noi. Il progetto è stato quello di mettere insieme dei musicisti di talento della scena alternativa italiana per affrontare un repertorio insolito ma che il mondo ci invidia veramente>> (Tommaso Colliva).
L’approccio dei Calibro 35 mette in evidenza tutta la passione del gruppo per una stagione della musica italiana che può essere considerata a ragione una sorta di Italian exploitation. Il lavoro ci dà due buone notizie. La prima è che Calabro 35 non è più una parentesi divertente, un progetto sperimentale ma Enrico Gabrielli (fiati e organo), Massimo Martellotta (chitarre e lap steel), Fabio Rondanini (batteria e percussioni), Luca Cavina (basso), senza dimenticare la produzione di Tommaso Colliva vero catalizzatore dell’iniziativa, hanno deciso di intraprendere definitivamente la strada del gruppo.
< <Più che altro credo che ciò che rende Calibro particolare e nuovo sia l’attenzione, non solo all’estetica, ma anche alla sostanza. A noi, molto più che la copertina optical, i pantaloni a zampa e l’oliva nel Martini, interessano l’attitudine musicale, il sudore dei musicisti in studio di registrazione, l’urgenza di dover finire otto brani in un giorno come succedeva davvero nelle colonne sonore di quei tempi. Inoltre una particolarità da non trascurare è l’estrazione di tutti noi: arriviamo ad affrontare questo repertorio da percorsi individuali molto diversi che ci forniscono una capacità multiprospettica diversa da gruppi composti tutti da ‘appassionati del genere>> (Tommaso Colliva e Massimo Martellotta).
La seconda notizia è che la band milanese dimostra sì di saper rileggere suoni e atmosfere di una stagione, ma anche di dare vita ad un suono potente ed originale. A differenza del primo album, questo secondo lavoro non è esclusivamente un tributo ai maggiori compositori italiani, ma si incentra su otto composizioni originali e cinque classici. Il lavoro risulta tuttavia omogeneo, dimostrando una maturità compositiva che scarnifica il genere, mettendo in evidenza un frenetico mix tra funk, jazz e prog rock, fatto di incroci e dialoghi giocati tra fiati, tastiere e chitarre. Tra tutte le tracce spiccano Eurocrime con il suo riff corrosivo e Convergere In Giambellino una galoppata funky che elettrizza. Per quanto riguarda i classici è difficile riconoscerli senza consultare le note grazie a quell’ approccio originale del gruppo che dona loro una nuova vita: Cinque Bambole per La Luna di Agosto di Piero Umiliani del 1970, La Morte Accarezza Mezzanotte di Gianni Ferrio del 1972, Il Consigliori di Riz Ortolani del 1973, Milano Odia di Ennio Morricone del 1974, SweetBeat di Stefano Torossi del 1979.
< <È molto meglio riconoscere che non abbiamo niente di nuovo da dire. Che non ci sono emozioni così intime che non sono mai state toccate, cose così profonde da non essere state esplorate. È più onesto dire che abbiamo voglia di fare musica e per farlo ci ispiriamo alle atmosfere di certe colonne sonore» (Tommaso Colliva).
< < Reinterpretare dei brani degli anni ’60 e ’70, in gran parte sconosciuti al pubblico che ci segue, è definibile propriamente come cover? Noi cerchiamo di essere molto rispettosi del materiale che andiamo ad eseguire ma non cambiamo troppo a seconda del brano, Calibro rimane Calibro. Nella maggior parte dei casi è necessario uno snellimento dell’arrangiamento essendo noi in quattro mentre i brani sono scritti quasi tutti per orchestra. Nei pezzi nostri, invece, scrittura e arrangiamento vanno di pari passo ma gli elementi fondamentali e i meccanismi musicali rimangono i medesimi. Ci piacerebbe in definitiva che l’ascoltatore non si accorgesse di alcun ‘salto’ tra le composizioni ma che sia costretto ad aprire il booklet per capire cosa è nostro e cosa no>> (Tommaso Colliva e Massimo Martellotta).
“RITORNANO QUELLI DI…”
CALIBRO 35 – 20101 Eurocrime!
2 Ferrio
3 L’Esecutore
4 Milano Odia: La Polizia Non Puo’ Sparare
5 Convergere in Giambellino
6 Il Ritorno della Banda pt.I
7 Il Ritorno della Banda pt.II
8 Cinque Bambole Per La Luna D’Agosto
9 Piombo in Bocca
10 Sospesi Nel Traffico
11 Gentil Sesso e Brutali Delitti
12 Il Consigliori
13 Si Dicono Tante Cose
Autore: Alfredo Amodeo
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